Acid Brains: “Il Caos” è una cosa davvero figa

Anticipato da “Confucio” e “2020”, questo EP della band made in Lucca rappresenta una piccola rivoluzione

Parlare di EP nel 2022 non è così straordinario. Lo è, però, nel momento in cui scopri che una band si sbatte per realizzare l’EP anche in formato fisico, in Compact Disc. Subito il qui presente viene catapultato con prepotente ferocia agli albori del Terzo Millennio, quando le parole “sharing” e “Win MX” erano per te solo nei libri di magia informatica ad uso e consumo di chi aveva una linea ISDN.

Si scavava ancora per negozi di dischi (già sulla via del tramonto), e tra gli album non era difficile trovare singoli o, per l’appunto, EP. Questo “back to the future past” è una piccola rivoluzione, per me. Lo è anche tuttavia per gli Acid Brains, dato che con “Il Caos” abbracciano per la prima volta in toto la lingua italiana.

La band. Un casino di gavetta

Gli Acid Brains sono on the road da parecchio tempo, si parla di un esordio nel 1997, anno in cui alcuni di voi probabilmente erano troppo piccoli o addirittura neppure pensati dai propri genitori. Per anni hanno calcato palchi di mezza Europa e scritto, composto e rilasciato un bel numero di demo, album e collaborazioni per compilation varie, con uno stile riconoscibile riconducibile a Il Teatro degli Orrori prima ondata e One Dimensional Man, tra il rock alternativo sporcato da tinte punk e reminiscenze stoner. Un caos, già, ma di quelli belli, per il quale godi.

L’attuale formazione degli Acid Brains che ha portato alla luce “Il Caos” è composta da:

  • Stefano Giambastiani (voce, chitarra)
  • Alfredo Bechelli (chitarra)
  • Antonio Amatulli (basso)
  • Luca Bambini (batteria)

Come vedete, nulla di più classico.

Sai qual è il bello de “Il caos”? È equo (semi-cit.)

“Il Caos” in quattro brani. Possibile? Certo che sì. Il caos più bello è quello concentrato, condensato. Perché va dritto al punto, ti sconquassa dall’interno prima ancora che tu possa renderti conto di cosa stia succedendo. Bastano la furia di “Confucio” e l’amarezza di “2020”, il cinismo che viaggia sul rasoio chitarristico di “Bomba libera tutti”, il buio di “Resilienza 4.0”  a farti capire che avevi fame di loro.

Tra un party e un far finta di nulla, una mazzata sul collo fa sempre bene e gli Acid Brains sanno esattamente dove colpire e quanta forza imprimere al colpo.

Un EP tutt’altro che caotico: “Il caos” lo crea dentro di te assestandoti fucilate e coltellate con cognizione di causa, in un gioco di sadico e masochistico piacere.

Se non li conoscevate, recuperate. Se già li conoscevate, fiondatevi su questa piccola, eccelsa rivoluzione.

a cura di
Andrea Mariano

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