Balliamo lo ska cha cha con gli Arpioni

gli arpioni

Abbiamo scambiato con gli Arpioni quattro chiacchiere, in modo particolare soffermandosi sull’uscita del loro nuovo singolo “Bailando ska cha cha

Gli Arpioni sono per la prima volta ospiti delle nostre pagine, eppure non sono degli artisti alle prime armi. Con trent’anni di carriera rappresentano una delle ska band italiane più longeve ed amate.

Abbiamo avuto modo di poter scambiare quattro chiacchiere con loro, in particolare cogliendo l’occasione dell’uscita del loro nuovo singolo “Bailando Ska Cha Cha”.

Ciao Arpioni, benvenuti sulle nostre colonne! State festeggiando trent’anni di onorata carriera. Dovendo riassumere questo lungo periodo, cosa direste?

Non sono stati anni buttati. La nostra avventura continua e se certo non sono mancati momenti di stanca, ci rendiamo conto di essere cresciuti molto (non solo invecchiati, eh eh eh), e la nostra scrittura e il nostro approccio alla musica e ai contenuti si sono affinati, crediamo senza però perdere quella freschezza e quel certo piglio che ci ha sempre caratterizzato. 

Come avete visto evolvere la musica Ska, ma anche generalizzando la musica italiana tutta, in queste tre decadi?

La musica ska è musica di genere, come il blues e se pure ha avuto soprattutto negli anni Novanta e nella prima decade degli Zero diverse evoluzioni, contaminate dai generi più vari, rimane una musica con canoni precisi. Se invece parliamo della scena è interessante vedere come la si suoni in tutto il mondo e come soprattutto nei Paesi latini (America inclusa) e in estremo oriente l’audience e il movimento di band sia sempre di buon livello, e di buon auspicio per il futuro. In Italia le cose sono cambiate molto, e non sempre in meglio.

Club, feste estive e festival in caduta libera, dopo questi due ultimi anni poi il devasto totale. Una cosa pesante da sopportare per tutte le live band come la nostra. Se parliamo invece di nuovi talenti e movimento di musici, diremmo che, se pure la scena che rappresentiamo non sia, per usare un eufemismo, in fermento, non mancano nuovi talenti che si esprimono con canoni e modalità ovviamente ben differenti da quelli che erano impellenza trenta anni fa.

Anche voi siete cambiati, nel senso che la vostra formazione ha subito diverse variazioni. Ma il vostro animo è rimasto sempre genuino. La passione è rimasta invariata in tutto questo tempo? Dove continuate a trovare i giusti stimoli per proseguire?

Forse è stata proprio la mobilità del nostro collettivo, seppur imperniata sul sempre più definito connubio artistico fra Kino e Franco a “salvarci”. Ogni nuovo lavoro è stato affrontato con l’apporto di energie fresche e nuove oltre a contributi stimolanti di musicisti di varia provenienza e esperienza. La passione, sì, ma anche una scelta di vita, coerente con le cose che raccontiamo. Gli stimoli non mancano, visto il mondo che ci ritroviamo. Amore e odio si contendono la palma. Cose che detestiamo e combattiamo da sempre e il nostro grande amore, la meraviglia per il miracolo della vita

Che siate in perfetta salute è dimostrato da Bailando ska cha cha, il vostro singolo più recente. Quando avete scritto la canzone e di cosa parla?

Si tratta del nostro terzo singolo e parla in qualche modo del nostro mondo, del nostro percorso, che vogliamo credere che sia un frammento del più grande percorso collettivo di tutti coloro che nel mondo, con storie e vite diverse fra loro, non si arrendono, non perdono speranza e voglia di lottare per un mondo migliore, e che soprattutto, non perdono la voglia di essere vivi e allegri, nonostante tutto

Noi ci siamo molto divertiti anche guardando il video. Per girarlo avete chiamato un nutrito gruppo di amici e musicisti. Chi sono e in che modi li avete coinvolti?

Amici di lunga data e amici di più fresca conoscenza. A partire da Fabio Scopa della Banda Bassotti e Andrea Mei dei Gang e Nomadi a Elio Biffi dei PTN. Artisti come Atomo Tinelli e Olivia Gozzano e compagni di vita come Pietro Bailo e Axel o’Mill. Oltre a tanti altri. Abbiam fatto una chiamata e chi poteva è venuto. Ce ne potevano stare molti altri. 

Se doveste raccontare lo ska italiano a qualcuno che non lo ha mai ascoltato e seguito, quali band e canzoni citereste? Oltre alle vostre ovviamente!

Gli Statuto, i Bluebeaters,i Persiana Jones, i Fratelli di Soledad, gli Strike, i Rebel Des, i Vallanzaska, i Fahrenheit 451, gli Shots in the dark e chissà quanti ne stiamo scordando. Come canzone citiamo direttamente Casino Royale che è rappresentativa della decade 80/90. Ma se volessimo citare gli esordi non possiamo non ricordare la mitica Operazione Sole del 1967 che Peppino di Capri buttò li con la sua band.

Tra gli anni ’90 e i primi 2000 lo ska italiano ha vissuto una sorta di età dell’oro, tanto da approdare in contesti TV nazional popolari. Vi ricordate quegli anni? Voi come li avete vissuti?

Come accennato in parte qui sopra:fu una scena ricca e piena di eventi sold out. Per noi fu benzina per il motore, anche se allora, presi dalle cose, non ce ne rendevamo neanche conto. Sicuramente un fermento dal basso, di cui ci sarebbe ancora molto bisogno, e non parliamo solo della musica

Quanto conta, per voi, il supporto tra artisti della medesima scena? E anche quello del pubblico. In questo preciso momento, per esempio, avete aperto un crowdfunding legato al vostro prossimo disco.

Senza i nostri supporters non saremmo qui. Da soli non si va da nessuna parte. Quasi sempre i nostri concerti (anche in giro per l’Europa) sono stati spinti da persone che ci apprezzavano e amavano la nostra musica, e solo dopo questo primo step arrivavano richieste da promoter professionisti, solo per dirne una. Così come fu l’affetto di tanti amici vecchi e nuovi a farci decidere, nel 2016, di riprendere il cammino.

Anche il crowdfunding ci ha dato conferma dell’affetto e della fiducia di molte persone. Ormai ci siamo, il disco nuovo è in arrivo. Non possiamo e non potremo che essere grati a tutti questi amici che ci sono davvero vicini.

Vi ringraziamo per questo lungo e piacevole incontro virtuale e vi salutiamo chiedendovi un saluto speciale ai nostri lettori.

Vi ringraziamo per essere arrivati alla fine di questo pippone e anche solo per questo vi vogliamo bene. Ascoltate la nostra musica, veniteci a trovare ai concerti e sosteneteci su www.arpioni.eu, dove troverete i link e la nostra campagna di crowdfunding, ancora in corso. Ci serve ancora un po’ di aiuto per chiudere il cerchi.

a cura di
Ilaria Rapa

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