Cigarettes After Sex – La recensione di X’s

cigarettes after sex

Dopo cinque anni, la band texana dei Cigarettes After Sex torna sotto i riflettori con un nuovo LP, all’insegna del pop anni ottanta, e di una travolgente emotività

I Cigarette After Sex esistono da molto più tempo di quanto la maggior parte della gente pensi. Mentre la loro musica è diventata mainstream durante la pandemia, la band guidata da Greg Gonzalez ha pubblicato il suo primo EP nel 2012 e gradualmente si è costruita un seguito prima di venire travolta dalla viralità di TikTok e diventare la band pop cupa e oscura preferita dei Gen-Z.

Ora con un disco d’oro e un paio di singoli di platino al loro attivo, i Cigarettes After Sex sono tornati sul mercato con il loro ultimo album “X’s”. Ispirato da una vera relazione di quattro anni che Gonzalez ha vissuto, dall’inizio sognante fino alla fine piena di dolore. L’ultimo lavoro del gruppo non si allontana troppo dal sound del loro lavoro precedente, ma ad un ascolto più profondo si possono cogliere nuove trame e sapori, mentre dal punto di vista lirico consolida ulteriormente Gonzalez come uno dei migliori poeti indie della sua generazione.

Uno scatto promo della band
Dentro l’album

Se dovessi provare a descrivere i Cigarettes After Sex a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, probabilmente direi che sono il mash-up tra Placebo, noti per il loro sound dai toni scuri e voci androgine, ed Elliott Smith, con i suoi testi pacati ma viscerali e vulnerabili. La musica del gruppo è inondata di chitarre lunatiche, atmosfere rifratte, ritmi lounge-core e narrazioni sognanti che svolazzano attorno a piccoli dettagli che hanno un peso emotivo maggiore rispetto alle loro descrizioni superficiali.

Nella traccia che dà il titolo all’album dei Cigarettes After Sex, Gonzalez esprime riflessioni romantiche che vengono espresse attraverso la visione rosea di qualcuno innamorato di ogni parte del proprio partner. I riferimenti a un iconico servizio fotografico di Marilyn Monroe potrebbero richiedere un po’ di ricerca per estrapolare il significato più profondo del testo, ma l’amore ingenuo nel cuore della canzone brucia ancora. Quella passione continua nella deliziosa “Tejano Blue”, che ribolle di desiderio mentre strizza l’occhiolino alla musica con la quale Gonzalez è cresciuto vivendo in Texas.

Sebbene non palese, l’influenza del pop degli anni ’80 e della musica alternativa è maggiore qui che nei precedenti album dei Cigarettes After Sex. “Hideaway” suona come una canzone dei When in Rome ridotta all’osso, rallentata e sfumata per lasciare che ogni goccia trasudi e trasmetta atmosfera. La si può trovare anche nel lussureggiante arrangiamento di “Holding You, Holding Me”, che accelera il ritmo e picchietta con un ritmo doo-wop.

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La band al completo
In conclusione…

Quando il periodo della luna di miele della relazione di Gonzalez finisce, le canzoni si rotolano nelle sue valli mentali. La cosa più sorprendente è “Dark Vacay”, che delinea l’immersione di Gonzalez nella droga, nell’alcol e nelle relazioni casuali come un modo per alleviare il dolore successivo alla rottura. Lo senti nel suo punto più basso, “dormire sulla piastrella, tenendo fuori la luce”. Le chitarre in brani come “Baby Blue Movie” diventano ugualmente tristi e intense per adattarsi alla caduta degli innamorati. Eppure, anche in questa oscurità, rimane un melodismo in tutte le canzoni del gruppo che le mantengono ipnotiche e scaldano l’anima.

Il resto dell’album vede Gonzalez dibattersi tra paura e desiderio (“Hot”), rimanendo bloccato con nostalgia sui piccoli dettagli della sua relazione (“Dreams From Bunker Hill”) e disperazione. La voce di questa traccia finale è diventata così fredda che puoi sentire Gonzalez spegnere la sua umanità come forma di difesa dal tumulto emotivo. Eppure, nonostante ciò, la canzone, e la maggior parte dell’album, hanno quel tipo di calore che può agire come un balsamo per il tumulto interiore.

Sebbene non ci siano deviazioni musicali sorprendenti e avventurose in X’s, è comunque un capolavoro lunatico che sicuramente farà da colonna sonora a una serie di tristi esperienze estive della Gen Z e porterà conforto a coloro che soffrono per l’amore perduto negli anni a venire.

a cura di
Mattia Mancini

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