“Come si fa” di Giuseppe D’Alonzo ha anche un video: intervista

Fuori dal marzo 2023 “Come si fa“, il nuovo singolo di Giuseppe D’Alonzo. Un brano dal ritmo brioso che racchiude dentro di sé una riflessione sulla vita, un testo più riflessivo.

“Come si fa” è accompagnato da un videoclip girato da Gianni Donvito, in arte “Ateneriena”. Una storia in stop motion che vede come protagonista un piccolo baco da seta alla ricerca del ramo perfetto per diventare farfalla. Alle prese con una serie di sfortunati eventi dovuti alla natura e all’uomo, il piccolo bruco nel finale sembra rinunciare alla sua impresa.

Chi è Giuseppe D’Alonzo? Raccontaci brevemente la tua storia.

Sono un appassionato di musica, arte e scienza. Amo fare quel che mi piace, lotto per farlo e per avere il tempo per tutte le mie passioni.

Ci hai presentato il tuo singolo “Come si fa” con questa domanda: È un ritorno ai valori, un riappropriarsi della propria vita oppure è solo il fallimento dell’ideologia occidentale capitalista? Qual è la tua risposta? Tu come vedi il tuo singolo?

In realtà credo che il ritorno ai valori e il riappropriarsi del proprio tempo sia proprio una conseguenza del fallimento dell’ideologia capitalista occidentale, basata sulla crescita infinita con risorse finite. Era inevitabile andasse a finire così.  Adesso è necessario inventare un nuovo modello per il nostro occidente, o meglio per il mondo intero, un modello che sia più sostenibile per l’uomo e per la natura che ci circonda, perché senza di essa noi non esisteremmo.

Mi viene da ridere quando vedo le notizie di ritrovamento di ghiaccio su Marte o altri pianeti di un brutto e di un ostile che nemmeno una formica, con tutto il rispetto per la formica, ci vorrebbe vivere, quando invece sulla splendida terra abbiamo tutto il necessario per vivere, basta rivedere le nostre priorità, rispolverare termini come etica, valore, spiritualità,  e così via…

Il brano è piuttosto breve, come mai questa scelta? Abbiamo ascoltato il tuo ultimo album e lì c’erano canzoni decisamente più sostanziose.

Guarda, è del tutto aleatorio, ci sono canzoni cortissime  che hanno scritto la storia della musica rock/pop , penso ad esempio a “Please, Please, Please, Let Me Get What I Want” dei  The Smiths, forse  è più lungo il titolo della canzone che dura meno di due minuti, ma che canzone! 

Anche nel Blues se vogliamo ci sono esempi di canzoni brevi che hanno segnato un’epoca, come  Baby please don’t go che dovrebbe essere di Big Joe Williams se non vado errato, cantata poi da tantissimi grandi nell’arco di decenni ed ancora bellissima, oppure Ain’t No Sunshine di Bill Withers, ne possiamo citare tantissimi.

Tra l’altro in Fantasmi di Carta ci sono molte canzoni brevi, il fatto è che oggi non si è più abituati agli Album, non si ha più il tempo per ascoltare musica con l’attenzione necessaria purtroppo.

Ti trovi più a tuo agio nello scrivere in inglese o in italiano?

Ultimamente sto scrivendo molto in italiano,  a volte però mi vengono canzoni che necessitano un testo in inglese, le sto mettendo da parte magari per il futuro, al momento mi piace il fatto che tutti, nel mio paese, possano capire il significato di quello che scrivo, cosa meno scontata con i testi in lingua inglese.  

Qual è stata finora la tua più grande soddisfazione?

A livello musicale aver incontrato Maurizio Solieri e aver ricevuto un premio dopo essermi esibito in un ambito in cui lui era il presidente di giuria. 

il suo apprezzamento , l’avermi accostato alla musica dei Fleetwood Mac mi ha riempito di gioia

Raccontaci un simpatico aneddoto della vita da tour!

anni fa fui ospitato con la mia Band i Crabby’s in un bellissimo paesino nel molise che ci mise a disposizione un’antica villa comunale ristrutturata, furono carinissimi e gentili, peccato però che era del tutto assente la biancheria, così dopo esserci riposati nel pomeriggio  su nudi materassi,  decidemmo di ripartire in nottata dopo aver suonato. La cosa ci fece davvero sorridere perché il comune era stato davvero gentile e quella dimenticanza fu motivo di grasse risate per tutti.

a cura di
Redazione

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