DEF LEPPARD -“DIAMOND STAR HALOS”

Nuovo album per il gruppo AOR di Sheffield. Disco pregevole o superfluo?

Sette anni dopo la pubblicazione di “Def Leppard”, l’omonimo gruppo torna a brillare con il nuovo album “Diamond Star Holes” con ben 15 brani per una durata totale di più di sessanta minuti. Un bel traguardo rispetto alle precedenti uscite della band!

L’album

Ma cominciamo dall’analisi dell’album. Sin dai primi brani quali “Take what you want” e “Kick” si nota il “ruggito cotonato” dei più classici suoni glam / hard rock che penetra inequivocabilmente nelle nostre orecchie, teletrasportandoci direttamente negli anni Settanta/Ottanta. Che dire… un marchio di fabbrica dei Def Leppard. Fatto curioso, forse ben studiato dalla band, sono i molteplici rimandi ad altri gruppi e sonorità ad essi collegate. Un esempio?

Ascoltando l’intro di “Take what you want”, è molto probabile che qualcuno di voi abbia colto un antipasto a base di rock leggero alla R.E.M. mischiato con un po’ di hard rock alla AC/DC, che fa da entrée al piatto principale dell’album.

Dal 1977, dopo qualche on&off di qualche membro, la formazione dei Def Leppard con il cantante Joe Elliott e il bassista Rick Savage, insieme al batterista Rick Allen e ai chitarristi Phil Collen e Vivian Campbell, porta con onore la bandiera dell’hair/heavy metal degli 80s sapendo però rinnovarsi ed elaborare novità.

Le collaborazioni

Un esempio di questa voglia di freshness sono il contributo di due artisti top del momento: Alison Krauss (cantante e violinista statunitense) al microfono in “This Guitar” e “Lifeless”, e il contributo di Mike Garson (che ha collaborato anche con David Bowie ) presente al pianoforte nei brani di “Goodbye For Good This Time” e “Angels (Can’t Help You Now)”.  Da questi mix scaturiscono un po’ di ballad, mischiate a qualche sonorità country che fuoriesce dagli schemi dei Def Leppard, al punto da creare un ponte con la voce di Bryan Adams, dato il leggero graffiato di Joe in duetto con Krauss.

Ma da cosa è dato questo successo della band? Sicuramente, una delle certezze sui Def Leppard, è la loro innata capacità di creare brani da stadio. Questi possono essere rappresentati da “Gimme A Kiss”, “Open Your Eyes”, “SOS Emergency”, “All We Need” e “Unbreakable”. Scena: accendini in mano, mani che ondulano prima a destra e poi sinistra… sì, direi che l’effetto stadio desiderato si è palesato anche questa volta!

Voto finale della pagella

La novità di questo “Diamond  Star Halos” è la capacità della band di  portare un po’ di freschezza, con contagi di altre sonorità (parlando di epoche di covid- 19 i contagi non mancano nemmeno nella musica ndr), seppur abbiano mantenuto la loro identità AOR. Unica pecca, che non concede più di un 6,5 a questo album, è l’incapacità di avere una top song che spicchi sulle altre e che faccia da apripista all’album.

Lasciamo a voi l’ascolto di tutte i track per vostro giudizio, il mio rimane fermo su 6.5 sulle canzoni. Invece un buon 8.5 alla bellissima copertina!

Un po’ di grattugiata di glam sul piatto del 2022 e il gioco è fatto: il sapore rimane buono ma costante per tutti i brani, senza picchi di libidine.

a cura di
Francesca Bandieri

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