Fernandhell.: “Ho scoperto il punk verso la fine del ’91”

Il progetto Fernandhell. non ha bisogno di troppe presentazioni. Nato per volontà di Livio, già fondatore e membro dei The Peawees, rappresenta una delle realtà più interessanti e vere della scena punk italiana. L’occasione per incontrare Livio è la release del nuovo singolo ExtraOrdinary. Ecco cosa ci siamo detti.

Ciao Livio, benvenuto su Distorsioni Sonore. Per prima cosa, come stai? Felice di essere tornato con un nuovo singolo firmato Fernandhell.?

Ciao a voi e grazie per l’accoglienza 🙂 Sto discretamente bene e sono molto emozionato e carico per l’uscita del nuovo singolo.

Entriamo subito nel vivo di questa canzone… quando e come è nata?

Il pezzo è stato scritto di getto circa un mese e mezzo fa, verso la metà di Gennaio: volevamo inaugurare il sodalizio con i ragazzi di Moquette Records con un bel singolo, e volevo che si distanziasse un pò da quello precedente per sonorità, che fosse un pò più “d’attacco” insomma. Ho iniziato a buttare giù dei versi ed in un paio d’ore la linea era fatta.

Con questa nuova produzione non tradisci le tue radici punk. Torniamo un po’ indietro nel passato per capire meglio. Quando hai scoperto di essere punk e cosa ha rappresentato per te?

Ho scoperto il punk verso la fine del ’91: un compagno di classe fece conoscere a me e Lalo (ex Nukes e Peawees) i Ramones e fu un colpo di fulmine! I primi ’90 furono un perido ricco di scoperte meravigliose, dal punk contemporaneo a quello delle sue origini, e poi tanto alternative, soprattutto americano. Per me “essere punk” ha a che fare con il DIY, credere i se stessi ed affrontare tutte  le avversità a testa alta, facendo emergere la propria voce.

In questo periodo si parla spesso di un ritorno al punk rock, o meglio al pop punk. Pensiamo a Yungblud e, in Italia, a La Sad. Che idea hai in merito?

Credo che un pizzico di Punk, inteso come “ribellione” lo si trovi un pò ovunque, indistintamente dalle sue varie appendici e dalla collocazione temporale.

I nomi che hai menzionato li conosco superficialmente, ma penso che  la loro attinenza al “punk” sia più di matrice scenografica, di costume,  che di appartenenza ad un movimento o un’ideologia.

In te cosa è cambiato dagli inizi ad oggi?

Sicuramente il ruolo: da batterista a frontman alla soglia dei 50…bisogna essere davvero pazzi!

A parte questo è rimasta immutata la voglia di suonare, di creare cose nuove e di girare. Ascolto anche più musica di prima, pensa tu!

C’è un disco in arrivo? Cosa ci puoi spoilerare in merito?

Si, é in programma un disco di 10 pezzi entro la fine dell’anno, di cui 3/4 già in lavorazione. Ho già steso le linee melodiche e gran parte dei testi, li svilupperemo assieme ai ragazzi del gruppo nei prossimi mesi ed andremo a completamento entro l’estate.

a cura di
Redazione

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