Frantic Fest, Day 2 – Francavilla al Mare (CH) – 16 Agosto 2024
Una giornata fatta di black metal, gonfiabili, borchie, pantaloni in pelle e polemichette che lasciano il tempo che trovano.
Siamo al secondo giorno di Frantic Fest e scatta la virata sul metal più estremo. Il primo terzetto di band ci fa capire quale sarà l’andamento della giornata; Hail Satan. Per dirla brevemente.
In rapida successione abbiamo Unviar, Nel Buio e Ponte del Diavolo. Tre band che dovrebbero necessariamente suonare dopo il tramonto ma, hey, nei festival funziona così e ce lo facciamo andare bene.
Nonostante la temperatura illegale, la quantità di pubblico già per le prime tre band è importante. Nessuno ferma i metallari, nemmeno il sole di Agosto.
Il palco principale viene inaugurato dai Witchunter che spezzano le sonorità oscure del black e del doom con il loro heavy tiratissimo per poi ripiombare in un bagno di sangue con i Trivax.
Uno dei nomi più attesi, sì lo so chi sono i “veri” headliner, è quello di Author & Punisher. Per farvi capire il momento vi dirò che partendo dal fondo ho iniziato ad avvicinarmi sempre più verso il palco perchè volevo sentire i suoni farmi esplodere la cassa toracica. Mostruoso.
Ci pensano gli Undertakers a riportarci sulla terra e a prepararci per la delicatissima serata che ci aspetta. Terrorizer e Darvaza ci prendono per mano e ci portano ai cancelli dell’inferno.
È il momento dei Marduk e tutto il Frantic Fest converge verso il main stage, Francavilla al Mare cambia ufficialmente nome in Francavilla al Male. Il concerto è quello che è, ovvero una mazzata in faccia. Le polemichette da Facebook su quello che (non) è successo, le lasciamo appunto su Facebook.
E poi, a concludere una giornata satanica, arriva lei, Lili Refrain con la sua loop station ed il tamburo. “È tempo di lasciar andare i mostri che abbiamo abbracciato durante la giornata” e piombiamo tutti in uno stato ipnotico.
Unviar
Nel Buio
Ponte del Diavolo
Witchunter
Trivax
Author & Punisher
Undertakers
Terrorizer
Darvaza
Marduk
Lili Refrain
Pubblico
a cura e foto di
Anna Bechis