GeneriAmo – Un genere, cinque dischi: il grunge degli anni ’90

La nostra rubrica di approfondimento sui generi musicali che amiamo oggi parla del grunge. Percorriamo insieme un viaggio attraverso questo genere e vediamo quali sono stati gli album più significativi

Il termine “grunge” ci riporta alla mente la città Seattle. Ed è proprio qui che la scena grunge inizia a muovere i suoi primi passi per raggiungere il successo negli anni Novanta. Ma cosa si intende per grunge? Il termine grunge è un’espressione gergale con la quale si intende qualcosa di sporco/sudicio. “All’inizio degli anni ottanta grungy era solo un aggettivo che stava per ruvido, simile a gnarly, ostico. Indicava una cosa grezza, incasinata“, così lo definiva Mark Arm dei Mudhoney.

Un semplice genere o un urlo disperato?

Per capire veramente cosa sia il grunge, bisogna contestualizzarlo. Il grunge è un “urlo disperato” di una generazione completamente immersa nella povertà, nella disoccupazione e nella droga. Quando pensiamo al grunge ci viene in mente l’eroina, droga che veniva spesso usata dai giovani degli anni ’90 e dai componenti di alcune band. Il grunge non è solo un genere musicale, ma una denuncia nei confronti di una società incerta e che ostentava, per qualcuno, valori irraggiungibili come ricchezza e benessere comune.

Dove nasce il grunge?

I primi a sperimentare questo genere furono i Melvins, una band di Aberdeen. I suoni dei loro pezzi erano un misto tra heavy metal e usavano percussioni trash, per questo tipo sonorità sono considerati i precursori del grunge. Successivamente li seguirono a ruota i Green River, che gettarono le fondamenta del grunge. Quello dei Green River è stato definito come proto-grunge. Poi arrivarono nuove band ad ampliare questa scena musicale: Nirvana, Soundgarden, Alice in Chains, Mother Love Bone e Mudhoney, Pearl Jam.

Il fattore comune che accomuna queste band è la provenienza della città di origine ma, seppur ognuna di esse ha caratteristiche comuni, presenta anche delle proprie peculiarità.

Vediamo insieme cinque album che hanno segnato questo genere!

Dirt-Alice in Chains
Dirt Alice in Chains

Il titolo “Dirt” venne scelto da Layne perchè rappresentava la sensazione di sporco che egli stesso sentiva a causa del suo eccessivo consumo di eroina. L’album degli Alice in Chains ha infatti come filo conduttore i problemi legati alla dipendenza determinata dall’abuso di sostanze. In particolare brani come: Dirt, Sickman, Godsmack, Hate to feel raccontano i problemi derivanti dall’uso di eroina.

Un altro tema legato a questo album è la depressione. Un brano estremamente rappresentativo di ciò è senza ombra di dubbio: Down in a Hole. Layne con la sua voce graffiante ed intensa, racconta di come si sente spezzato e delle sensazioni che prova all’interno di sè.

Down in a Hole

Dirt è indubbiamente il disco con cui gli Alice in Chains esprimono la loro personalità. Ci sono dei brani che ricordano i Black Sabbath e il suono distorto la fa da padrone. L’impronta chitarristica di Jerry Cantrell si vede e valorizza appieno le tracce dell’album.

Bleach- Nirvana
Bleach-Nirvana

Il nome di Kurt Cobain, leader dei Nirvana è ben noto. Il ragazzo di Aberdeen, si è ucciso a soli 27 anni dopo una vita ricca di musica ma autodistruttiva. I Nirvana sono noti per il grande successo avuto con Nevermind, considerato un’icona del grunge. Ma è davvero Nevermind l’album più grunge? Dobbiamo dissentire. L’esordio della band di Kurt Cobain avviene con Bleach, che letteralmente significa “candeggina”. Album in cui sia quanto a sonorità che per testi viene rispecchiata l’anima grunge.

“La vita quotidiana ad Aberdeen? Semplice: abbattere alberi e bere, scopare e bere, parlare di sesso e bere ancora un po’… La gente di Aberdeen è gente senza anima: regna la depressione, si lavora e si scopa, e il sollievo è l’alcolismo.”

Kurt Cobain

L’album viene registrato in 30 ore e rappresenta l’anima vibrante del grunge. Un suono sporco, ruvido e incazzato. Lo possiamo intuire già dal primo brano dell’album Blew o dalla dirompente School in cui le chitarre vibrano vorticosamente, seguite da una batteria sempre più “arrabbiata”, o ancora dall’esplosiva Negative Creep.

Da dove deriva il nome Bleach? Da un manifesto che Kurt vede a San Francisco, in cui si consiglia a chi fa uso di eroina di pulire le siringhe con la candeggina prima di utilizzarle. Come abbiamo detto grunge ed eroina sono strettamente connessi. Lo stesso Kurt ne fa uso, sostenendo di usare questo tipo di droga per lenire il mal di stomaco che lo affligge.

Ten-Pearl Jam
Ten-Pearl Jam

I Pearl Jam nascono da ciò che rimane dei Green River e dei Mother Love Bone. Il chitarrista Stone Gossard e il bassista Jeff Ament facevano parte di entrambi i gruppi. Grazie ad Eddie Vedder nel ’90 la band inizierà ad avere successo. Ten è uno degli album grazie al quale i Pearl Jam riscuoteranno molto successo. Ma cos’ha di particolare questa produzione musicale?

Ten non è assolutamente paragonabile al grunge così come lo abbiamo conosciuto con gli Alice in Chains ed i Nirvana, non è composto da brani dal suono dirompente ma è un mix tra Led Zeppelin, Aerosmith, Neil Young. Brani per certi versi più soft ma nonostante questo molto incisivi.

Passiamo dalla trascinante Even Flow, in cui si parla della vita di un senzatetto a Jeremy, un brano noto anche per il suo videoclip, che racconta la storia la storia di un adolescente americano, che armatosi di pistola, uccide i suoi compagni di classe e successivamente si toglie la vita. Black invece è una dolce ballad che racconta un amore finito. Porch è un brano punk, mentre Deep ha delle sonorità metal.

Black- Ten
Core-Stone Temple Pilots

Gli Stone Temple Pilots a differenza degli altri gruppi pur suonando grunge, non provenivano da Seattle ma da San Diego. Il gruppo composto da i fratelli DeLeo , Eric Wretz e Scott Weiland.

Alcuni li hanno accusati semplicemente di aver cavalcato l’onda dei loro predecessori, ma l’album Core rende giustizia a questa band.

Core- Stone Temple Pilots

In questo album si sentono le influenze degli Alice in Chains e dei Soundgarden, ma i brani di Core non sono assolutamente copiati. L’album si apre con Dead and Bloated, pezzo accompagnato da voce rauca e chitarre distorte. Un pezzo grunge con dei richiami agli anni ’80. Altro pezzo classico è Wicked Garden, pezzo grunge e malinconico.

Uno dei brani più significativi è Creep, pezzo che parla dell’amarezza di un uomo che non riesce ad essere chi desidererebbe di essere in realtà. Un brano che ricorda Something in the way dei Nirvana.

Soundgarden – Badmotorfinger
Soundgarden – Badmotorfinger

I Soundgarden sono anch’essi della scena musicale di Seattle. Come diceva il compianto Chris Cornell:

«Seattle, come terreno di coltura di arte e musica, era così isolata e provinciale che, in un certo senso, poteva permettersi di crescere proprio perché ignorata da tutti»

La band che ha come frontman Chris Cornell trae ispirazione dai Meat Puppets, Velvet Undeground, Green River e Melvins. Uno degli album con cui ebbero maggiore successo fu Badmotorfinger, la cui produziione non fu semplice poichè in quel periodo abbadonò il gruppo il bassista Hiro Yamamoto.

Badmotorfinger si apre con un pezzo molto punk: Rusty Cage. Nell’album sono presenti molti pezzi hard rock, rimescolando Led Zeppelin e Black Sabbath. Un altro pezzo dirompente dell’album è “Dazed and confused”. Con Jesus Christ Pose, in cui Chris Cornell raggiunge una grandiosa estensione vocale.

E poi ancora Holy Water e New Damage, in cui i riff di chitarra la fanno da padrone.

Nirvana- Aneurysm
Grunge is dead?

Come è accaduto per altri generi musicali, ci si chiede se il grunge sia morto o meno. Il grunge non è morto, perchè ci sono ancora band come gli Alice in Chains, gli Smashing Pumpkins o i Pearl Jam a tenere vivo questo genere. Forse è morto un po’ lo spirito che caratterizzava il grunge. Quella forma di ribellione e di insofferenza contro il mondo che alcune band di Seattle hanno viscerato nei testi delle loro canzoni e rimarcato con l’uso delle distorsioni, di quelle voci rauche, si è un pochino spenta.

Il grunge non è stata semplicemente la musica degli eccessi ma il cuore pulsante di una generazione che aveva voglia di urlare al mondo tutto il proprio dissenso. Speriamo di poter ascoltare ancora quelle “grida incazzate”

Dedicato a tutti coloro che amano il grunge.

a cura di
Maria Raffaella Primerano

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