Gli “Other Worlds” dei The Pretty Reckless

Il 4 novembre è uscito il nuovo album dei The Pretty Reckless “Other Worlds”, a distanza di un anno dal precedente “Death by Rock and Roll”

Per cominciare, l’esperienza ci insegna che ogni volta che una band si è cimentata a pubblicare un album completo di sole cover o versioni acustiche di loro brani, i fan solitamente esprimono commenti discostanti sul voto finale. Sarà “Other Worlds” un “album-toppa” fra un disco di inediti ed un altro? Sarà qualcosa di innovativo oppure di noioso e ripetitivo? Si sono allontanati dalla retta via?

Scopriamolo insieme.

Ad un primo ascolto di “Other Worlds” il primo pensiero volge a un giudizio quasi plenariamente oggettivo: bellissime canzoni coverizzate di alcune band che hanno fatto la storia e interessanti esibizioni rivisitate in acustico dei brani dei The Pretty Reckless. Tutto molto “fresh new”, ma manca il solito graffio vocale di Taylor Momsen. L’anima della band è presente, ma con un ingrediente peculiare in meno.

Per comprendere questo commento, vi suggeriamo di riascoltare il precedente album “Death by Rock and Roll”. Tuttavia, in questo nuovo album vi è da sottolineare che la parte più interessante sono certamente le varie collaborazioni e interpretazioni acustiche dei brani preferiti della band con artisti d’eccezione. Vediamo insieme.

fonte official FB page “The Pretty Reckless”
Analizziamo

Apriamo le danze con “Got So High” in una versione più “Fantasia 2000” sognante e pulita, che si contrappone alla versione originale riproposta anche in chiusura dell’album (esattamente lo stesso brano presente anche in “Death by Rock and Roll”). Primo esperimento per il pubblico può essere di ascoltare le due canzoni apri e chiudi fila della tracklist per capire questo gioco di contrasti e punti di vista diversi che la Momsen band ha voluto trasmettere per “Other Worlds”.

Un po’ di grunge

Ma il plus in assoluto di questa band sono le cover di Chris Cornell e dei Soundgarden, di cui da sempre la band ne ha tratto grande ispirazione, e di cui nel 2017 ha aperto il loro ultimo concerto (ndr: la stessa tremenda sera in cui si suicidò Chris Cornell). In particolare, parliamo dei brani “Loud Love” (cover dei Soundgarden) e “The Keeper” (cover di un brano di Chris Cornell), quest’ultima realizzata in collaborazione con Alain Johannes (producer e musicista di band come Queen of The Stonage, Chris Cornell e Arctic Monkeys e molti altri).

fonte official FB page “The Pretty Reckless”

Per chiudere la tripletta grunge, arriva l’ottavo brano “Halfway There”, realizzata con il feat con Matt Cameron, il batterista storico dei Soundgarden e (dal 1998) dei Pearl Jam. Insomma, l’impronta grunge nella voce della frontwoman e l’influenza nelle sonorità dei brani top della band è ben radicata.

Un esempio recente lo abbiamo visto lo scorso 27 settembre a Los Angeles nella data per il tributo di Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters deceduto improvvisamente ad inizio anno. Qui la Momsen ha eseguito un’impeccabile cover di “The day I try to live”, celebre brano dei Soundgarden. (Consiglio di riverderlo su Youtube qui, ndr).

I Pretty Reckless da altri mondi

Terminata l’analisi con i brani coverizzati, vediamo un po’ la versione rivisitata in acustico dei brani della band. Avevamo già citato la dicotomia fra release iniziale/acustica “Got So High” e release finale/elettrificata dell’album. Ma altri due brani di questo album meritano un’attenzione particolare.

Sto parlando di “25”, presente nell’album ”Death by Rock and Roll”, che in chiave acustica fornisce un ritorno emozionale importante, con il pianoforte che amplifica di molto la voce già profonda della Momsen, e le parole cariche di delusione sentimentale e malinconia che caratterizzano il brano. Come dimenticare il video di Taylor ed il rosso vestito con sfondo New York ed il passaggio poi ad un bar con Taylor intenta ad annegare i pensieri in un Martini?

Video clip “25” – The Pretty Reckless

Stessa sorte la abbiamo con il brano “Only Love Can Save Me Now” e “Death by Rock and Roll” dove la voce della Momsen presenta sfumature vocali più intime, senza perdere la sua natura. Sorte differente invece per i brani finali “(What’s So Funny ‘Bout) Peace, Love And Understanding” e “Harley Darling” che presentano un sound quasi più tendente al country – (uno degli effetti dell’acustico! Ndr)

Giudizi finali

Non indicherei “Other Worlds” come l’album di riferimento della band. Ma non fraintendiamo, “Other Worlds” è un congiunto di esprimenti e diverso make-up della band che ci ha permesso di spaziare in profondità e di vedere le altre vesti della loro anima.

Tuttavia, questo album non permettere di esaltare appieno la qualità vocale unica della Momsen, cui tipicità è proprio quella di creare un amabile contrasto fra l’aspetto dolce e innocente del suo viso contro il suo sorprendente graffio vocale post grunge non appena apre bocca.

A voi l’ascolto e giudizio finale.

a cura di
Francesca Bandieri

Tracklist

  1. Got So High (Remix)
  2. Loud Love – (cover Soundgarden )
  3. The Keeper (feat. Alain Johannes) – (cover Chris Cornell)
  4. Quicksand (feat. Mike Garson)
  5. 25 (Acoustic)
  6. Only Love Can Save Me Now (Acoustic)
  7. Death By Rock and Roll (Acoustic)
  8. Halfway There (feat. Matt Cameron) – (cover Soundgarden)
  9. (What’s So Funny ‘Bout) Peace, Love And Understanding
  10. Harley Darling (Acoustic)
  11. Got So High (Album Version)

Seguici anche su Instagram!

LEGGI ANCHE – HATE&MERDA – DIE SÜNDE – TƏTSUO – CS BOCCIODROMO, (VI) – 4 NOVEMBRE 2022
LEGGI ANCHE – THE CURE – MEDIOLANUM FORUM – 4 NOVEMBRE 2022

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *