I Fall Out Boy si pentono e si dolgono

Ritornano dopo ben cinque lunghi anni i Fall Out Boy con un album carico di aspettative, collocato nel limbo tra potenziali delusioni distruttive e un rilancio in piena regola.

Potremmo definire i punti cardine dei Fall Out Boy quali: sono una band praticante principalmente alternative rock, nata nel 2001, con qualche premio vinto e molti palchi/festival importanti “solcati”. Vengono ricordati dal grande pubblico per brani come “Centuries”, “Thnks fr th Mmrs” e “Sugar, We’re Goin Down”.

In questi cinque anni i Fall Out Boy sembrano abbiano riflettuto, si siano genuflessi e confessato i loro peccati rispetto all’ultimo album “MANIA” del 2018, dove la band si era data alla “pazza gioia” sperimentando eccessivamente seppur con qualche canzone degna di nota come “HOLD ME TIGHT OR DON’T” e “The Last Of The Real Ones”.

La sperimentazione è (quasi) sempre cosa buona e giusta, ma bisogna restare nell’ottica del savoir faire e quindi è importante anche continuare a cimentarsi nella musica per cui si è affermati o comunque uno degli esponenti più importanti.

Un percorso inverso

So Much (For) Stardust” sembra quindi un passo indietro nella discografia dal punto di vista dello stile con un forte ritorno alle origini. Si può considerare un passo avanti nel recupero di questa band che è sicuramente mancata a tutti.

Come stile ricorda molto il loro album “Save Rock And Roll” un’opera ormai decennale. È erroneo definirlo un’esatta copia date le influenze derivate dal tempo e dalla crescita artistica della band. Diversi sono i brani però con del potenziale per diventare parte delle “nuove canzoni” dei Fall Out Boy.

In questo senso i singoli usciti “Love From The Other Side”, in particolare, “Heartbreak Feels so Good” e “Hold Me Like A Grudge” hanno un bel potenziale. Al suo interno si trovano comunque delle “chicche” e le canzoni “centrali” potrebbero risultarvi a primo impatto “difficili”, non rivelando il loro vero valore.

Ascolta l’album.

Bisogna dirlo però i pezzi conclusivi dei Fall Out Boy sono sempre dei “colpi in petto” e proprio come l’album del 2013, “So Much (For) Stardust” si conclude con la title track. Seppur questa volta manchi una collaborazione d’eccellenza come quella con Elton John, è una degna conclusione di quest’opera.

L’inizio di un ritorno

Dopo cinque anni ci si poteva forse aspettare un’opera più durevole in termini di minutaggio date le “sole” tredici tracce inclusi due skit. Forse la band americana vuole percorrere un percorso graduale e tornare a “dosare” man mano i propri fan.

È valsa l’attesa per questo album?

Cinque anni senza musica inedita è tanto tempo. Per certi versi vedere il ritorno di questa band può solo far piacere ma dall’altro lato è un album difficile da “masticare e digerire“. Certi brani ti rapiscono mentre altri crescono con te lentamente. È un album da ascoltare a più riprese, da lasciare maturare e poi da riprendere.

È quello che ci si aspettava? In parte sì e in parte no. Il ritorno alle origini sarà sicuramente ben visto dai propri fan ma dopo così tanto tempo non ci si può accontentare solamente di questo, soprattutto da band di cui sono note le capacità.

Dopo il precedente album la voglia di acquistare un biglietto non era forse molta, ma con l’ascolto di “So Much (For) Stardust” si riaccende quel “barlume” di speranza di una via del ritorno e sarebbe, nonostante tutto, sciocco lasciarseli scappare.

a cura di
Luca Montanari

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE GAZEBO PENGUINS – MONK CLUB, ROMA – 26 MARZO 2023
LEGGI ANCHEALL TIME LOW – TELL ME I’M ALIVE

1 thought on “I Fall Out Boy si pentono e si dolgono

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *