“Ignore Grief”, il suono del dramma secondo gli Xiu Xiu

“Ignore Grief” è l’ennesimo scorcio di cruda e nauseante realtà regalatoci dagli Xiu Xiu il 3 marzo per Polyvinyl Records

Quando si parla degli Xiu Xiu, uno dei gruppi più originali e brillanti esistenti su questo brutale pianeta, il rischio di cadere nel fanatismo e di fare una lista infinita di elogi anziché una critica è sempre dietro l’angolo. Qualunque sia il periodo storico, la band statunitense riesce sempre e comunque a dare un suono nuovo e sempre più estremo alla sofferenza umana senza risultare mai scontata o banale. La sua discografia ha ben poco a che fare con “l’esistente”: le atmosfere, le narrazioni e le immagini che le accompagnano con il passare del tempo si fanno sempre più strambe ed estemporanee.

Più che collocare gli Xiu Xiu in uno stile, è difficile trovare l’origine di un talento del genere. Nessuno riesce facilmente a rimanere la stessa persona dopo aver ascoltato i lavori passati dalle mani di Jamie Stewart e Angela Seo: non possono passare inosservati, ti stravolgono, ti cambiano dandoti una strana e angosciante empatia. Qualsiasi lamento, urlo, respiro ha un senso; qualsiasi elemento ha uno scopo.

Un disco duale

“Ignore Grief” spinge all’estremo l’inquietudine tipica della discografia degli Xiu Xiu, facendo concorrenza alla punta di diamante “A Promise”. Abbandona sia la frenesia di “Girl with Basket of Fruit” che la morbidezza di “OH NO” (i due lavori precedenti) per concentrarsi su suoni sempre più disturbanti. Il nuovo componente del gruppo, David Kendrick, ha contribuito ad un’ulteriore svolta sonora. Questa volta non ci sono duetti, è un album con un accentuato dualismo di fondo. I suoni industrial centrali nella carriera degli Xiu Xiu, infatti, si fanno da parte per metà disco dando spazio alla musica sinfonica già accennata in alcuni brani precedenti. James dà voce a questi pezzi, mentre Angela si dedica agli altri.

Cover

“666 Photos of Nothing”, “Tarsier, Tarsier, Tarsier, Tarsier”, “Pahrump” e “Dracula Parrot, Moon Moth” appartengono al “blocco classico”. Potrebbero adattarsi a colonna sonora di un film di Dario Argento. I fiati e gli archi donano ulteriore tensione alle atmosfere tipiche degli Xiu Xiu, già di loro per nulla rilassanti. Nelle altre tracce, il “blocco industrial”, il rumore diventa materia modellata ad hoc per entrare a gamba tesa nel cuore di chi ascolta. La sperimentazione degli Xiu Xiu non è mai fine a sé stessa.

“Ignore Grief” è una tragedia moderna. La stessa band ha evidenziato il riferimento alle Teenage Tragedy Songs, delle ballate diventate popolari in America tra gli anni ’50 e ’60 che hanno come tema centrale le morti premature. La melodrammaticità di questo riferimento ha arricchito ulteriormente i temi del disco che ruotano attorno ad alcune delle piaghe peggiori che affliggono la società contemporanea.

Al tredicesimo album, a distanza di circa vent’anni dalla loro formazione, gli Xiu Xiu rappresentano ancora la vera Avanguardia. Hanno saputo e continuano a trasformare tutte le loro sofferenze in sperimentazione aggiungendo sempre qualcosa di nuovo ai loro dischi. “Ignore Grief”, come la maggior parte dei lavori del gruppo, segna la storia della musica occidentale.

a cura di
Lucia Tamburello

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