La rassegna della quarantasettesima settimana dell’anno riserva suoni, ma soprattutto voci volutamente distorte. La bellezza? Ci si sta staccando dalla consuetudine per trovare nuove sonorità

Una rassegna particolarmente fortunata quella di questa settimana. Manca un mese a Natale e, che bello sarebbe se da questo momento in poi potessimo avere una escalation di distorsioni?

Partiamo subito con le tracce che stanno girando in loop da questa mattina sui nostri vari device.

Cpr14 – Gazebo Penguins

Dietro a questo pezzo c’è della poetica: un viaggio al centro della terra, dove aumenta la forza di gravità per rallentare così il tempo, guadagnando così attimi di vita in più.

Ci distorce perché: quella voce, quei cori a due, quel basso che tiene il tempo ma non tiene il tempo, quello spaesamento che si ha a fine traccia, fanno venir voglia di ascoltare il pezzo più e più volte per capirne a fondo tutte le sfumature.

“Un modo per staccare il passato dal presente” è quello di cui davvero talvolta abbiamo bisogno.

Blind Witches – Calliope

Un rituale pagano, una sensazione di orizzonte infinito e poi, improvvisamente, la commozione.

Ci distorce perché: se quello che vi manca sono gli Evanescence ma con meno ansia, mischiati all’epicità degli Avantasia ma con meno metallo, ascoltate Calliope, la cantante marsicana che ci riconnette con la natura e l’universo.

Make It Matter – Malibu Hot Flash

Nuovo progetto che include Luigi Tiberio (che TSCK Group conosce molto bene) e che lascia sentire quel mood energico ma sempre molto posh e patinato che ha accompagnato anche i lavori precedenti.

Ci distorce perché: ok non si tratta di rock o di chitarra pesante, ma in una giornata in cui la voglia di vivere ti abbandona e vuoi solo dormire, questo pezzo ti carica a molla. Una scarica di energia sempre ben modulata. Sonorità che si accavallano e che fanno riflettere. E’ vero, ascoltatela.

Declino Della Civiltà Occidentale – SantoSpirito

“Non serve una bandiera per una rivoluzione” ma soltanto un po’ di fantasia.

Ci distorce perché: innanzitutto dice la verità. La civiltà occidentale è in declino già da un po’, non so se sentite il terreno scivolarvi sotto i piedi, ma qui dove siamo noi, c’è una discreta inclinazione.

Poi, non meno importante, sembra un canto di rivolta vero e proprio, con le chitarre, sì, ma soprattutto con una voce che con equilibrio manifesta disagio ma anche distrazione. E perché no, amore.

Frugo nel Frigo – Luca Sammartino

Da Lodi, Luca Sammartino vuole farci riflettere. E sarebbe il caso di farlo.

Ci distorce perché: è irriverente, è provocatorio e con un rock’n’roll allegro vuole spingerci a riflettere sul panorama musicale attuale, dove forse contano di più i numeri dell’essenza stessa della musica. Un inno alla scena indipendente di chi ama profondamente fare musica.

Per tornare all’inizio: ci sarà qualcuno che raccoglie la sfida delle schitarrate natalizie? Ci sarà questa da noi auspicata, escalation di distorsioni?

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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