L’Officina Della Camomilla sarà tra gli ospiti del “Mi Ami” Festival 2023

Torna nella sua nuova edizione 2023 il “Mi Ami” Festival e tra i nomi che ne faranno parte c’è anche la band indie L’Officina Della Camomilla

Nel 2023 torna uno dei progetti culto del panorama alternativo italiano: L’Officina Della Camomilla tra i primi nomi annunciati al “Mi Ami” Festival 2023 (26-28 maggio, Milano), dopo una vera e propria caccia al tesoro digitale. Un annuncio a sorpresa per un nome che, nonostante gli anni di silenzio, ha saputo resistere al tempo facendo parlare le proprie canzoni, cresciute esponenzialmente sulle piattaforme di streaming e sui nuovi social. Un’occasione unica e imperdibile per rivedere la band sul palco magico del “Mi Ami”. Oltre all’Officina Della Camomilla, ci saranno anche BNKR44, Dargen D’amico, Ginevra e LoveGang126.

Da quindici anni il progetto nato dall’intuizione di Francesco De Leo descrive con spensieratezza in musica “quello che passa fuori dalla propria finestra“. Si affaccia sulla Milano dei Navigli, sul Parco Sempione, sull’area C, su Brera, sulle zone militari. Personaggi, veri o immaginari, che non hanno paura di raccontare o di essere raccontati, figure che si incontrano e scivolano veloci come i paesaggi attraverso i finestrini di un tram, ragazzi appena accennati che in fondo potremmo essere (stati) noi. I brani sono come istantanee, una tavolozza su cui i “nostri” riversano colori pastello e riflessioni a 360°, senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali. Le canzoni possono prendere vita da appunti, pensieri surreali, allucinazioni modellate, cieli nuvolosi, da ogni piccola sensazione che affiora sottopelle.

Lo stile dell’Officina Della Camomilla

Strumenti giocattolo e tastierine mischiate al clapping, chitarre distorte à la “Libertines” dei tempi d’oro, un Alex Turner che preferisce le filastrocche macabre ai muri di suono delle scimmie artiche. Favole cattive, passaggi meno nervosi che ricordano i migliori The Pains Of Being Pure At Heart. L’amore-odio per Milano, l’alienazione nei non-luoghi e per i lavori sempre più improbabili, giocata su accenni di ninnenanne per non dormire, come direbbe il mai troppo compianto Pier Vittorio Tondelli. E poi, le fascinazioni per l’uptempo e per il pop più zuccherino, quello che fa innamorare, fatto per celebrare in posti improbabili i ritorni più attesi. Sembra impossibile far convivere assieme tutte queste cose, eppure L’Officina Della Camomilla ci riesce, facendo di questo apparente caos una cifra stilistica chiara e potente.

Il “Mi Ami 2023”, il Festival della Musica Bella e dei Baci arrivato alla sua 17° edizione, è quindi l’occasione perfetta per ascoltare di nuovo live L’Officina Della Camomilla e le loro canzoni, divenute icone della musica indipendente italiana.

Biografia


L’Officina Della Camomilla nasce nel 2008 a Milano come progetto solista di Francesco De Leo. L’idea di band nasce poco tempo dopo con l’incontro tra De Leo e Stefano Poletti, musicista ma soprattutto videomaker (ha lavorato con Baustelle, TARM e tanti altri). L’esordio discografico arriva però nel 2013 con “Senontipiacefalostesso Uno” per Garrincha Dischi, dopo le centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube di tracce autoprodotte. Sulla scia del successo del primo album l’anno successivo esce “Senontipiacefalostesso Due” (2014, Garrincha Dischi/Audioglobe) e, in mezzo, vengono pubblicati numerosi Ep contenenti inediti e brani sparsi. Seguono poi “Palazzina Liberty” (2016, Garrincha Dischi) e la raccolta di cento brani tra demo e inediti “Antologia della Cameretta” (2017, Garrincha Dischi).

a cura di
Staff

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