Maelstrom si racconta in una nuova intervista

Maelstrom è un artista da tenere d’occhio, per qualità di scrittura e per una certa attitudine al pop che ricorda i grandi cantautori e allo stesso tempo le ultime frontiere del pop contemporaneo: una miscellanea riuscita di linguaggi che ha trovato il suo melpot nei laboratori creativi di Revubs Dischi, realtà che da qualche tempo abbiamo imparato ad apprezzare e scoprire sempre di più. Ci sembrava, insomma, il caso di fare qualche chiacchiera con l’artista in occasione dell’uscita del suo singolo “Ombra”.

Maelstrom, tre singoli all’attivo prima di “Ombra”, il tuo ritorno con Revubs Dischi: leviamoci subito di torno la domanda focale, quanto manca al tuo disco d’esordio?

Ciao Distorsioni Sonore!
Ehh, allora posso sicuramente dire che non manca tantissimo. Insieme ai ragazzi di Revubs stiamo valutando come distribuirlo al meglio, perché ci sono una serie di sorprese.
Quindi si, diciamo un paio di mesi, ma non posso spoilerare troppo!

Raccontaci un po’ di te: conosciamo la tua musica e ti seguiamo dai primi passi, ma ci piacerebbe che a raccontarci il tuo percorso fossi tu: potrebbe essere anche un modo per renderci conto di quanta strada tu abbia già fatto…

Io e la musica in un modo o nell’altro siamo sempre andati molto d’accordo.

Quando frequentavo le scuole elementari mio fratello mi fece scoprire Michael Jackson ed è sempre il primo momento a cui faccio riferimento quando rifletto su cosa ha innescato la voglia di avvicinarmi a questo mondo.
Alle medie poi ero fierissimo di essere l’unico ragazzino che ascoltava Mannarino ai tempi in cui quelli giusti ballavano Gangam Style, ed è stato di fatto il primo vero cantautore che mi ha avvicinato alla scrittura di canzoni.

Al liceo ho approfondito così la musica d’autore italiana, Dalla, Capossela, Gaetano, De andrè, che mi hanno accompagnato per tutti e cinque gli anni.
Nel frattempo prendevo lezioni di pianoforte, e strimpellavo la chitarra.
In terza era arrivato il momento di mettere su una band ed è nata La Canaglia e il Gentiluomo che oltre ad aver fatto casino nelle piazze e nei cortei studenteschi vanta di aver aperto il concerto di Bobby Solo ad Asti nel 2019.

(Gasatissimi)
Il 2020 invece è l’anno in cui nasce Maelstrom, e la collaborazione lavorativa con mio fratello che è il fotografo e regista di tutta l’estetica del progetto.
Giriamo il videoclip del mio primo singolo “Pecore Nere” e ci aggiudichiamo il premio come miglior videoclip al Nano Film Festival di Napoli nel 2022.
Poi Revubs Dischi, e il resto più o meno lo sapete.
Una Meega sintesi della mia vita musicale!

Ma te la ricordi la tua prima canzone? Ti va di citarne un pezzo?

La prima vera canzone l’ho scritta con la band e il ritornello faceva così:

“Sono un giullare ed è quel che so fare Sto qui a raccontare mentre tu a giudicare Grazie a una tua risata
Io vivo ancora una giornata”

Poi, il tuo approdo in Revubs Dischi: in che modo è cambiato il tuo approccio alla discografia, dopo essere entrato in contatto con la realtà spezzina?

Entrare in Revubs Dischi è significato e significa tutt’ora cercare un’identità musicale riconoscibile.
Avere alle spalle una label mi permette di confrontarmi quotidianamente con il mondo della discografia ed è estremamente stimolante.

Oggi “Ombra” segna il passo di un percorso che sembra portarci dritti dritti verso un disco d’esordio che, ne siamo sicuri, farà parlare di te: cosa dobbiamo aspettarci dal tuo futuro?

Esatto, stiamo per arrivare al disco d’esordio.
Ci sono delle sorprese legate all’uscita del disco ma che ancora non posso spoilerare e per quel che riguarda il mio futuro so per certo che voglio viaggiare e portare le canzoni un pò in giro.

Perciò magari ci si becca dal vivo!

E invece, questo presente di “Ombra”, come lo vedi? Sei soddisfatto del risultato ottenuto? Il brano, in effetti, sembra raccontare molto di te…

Sono molto contento del risultato finale di Ombra.
È un brano a cui tengo molto perchè è legato ad un periodo di smarrimento personale e inoltre perchè è il primo pezzo che segna la collaborazione con Millennial, che affianca alla produzione Altrove ed ELLE.
Sentivo la necessità di liberarmi da un peso e volevo che anche musicalmente avesse qualcosa di nuovo, che in una qualche maniera potesse segnare un nuovo personale inizio.
Per cui si, sono davvero felice.

Stai pensando ai live? Hai idea di come ti presenterai sul palco, con quale formazione? E sopratutto: quando potremo ascoltarti dal vivo?

Assolutamente si.
Come accennavo prima una volta uscito il disco voglio partire e suonarlo il più possibile.
Ma un evento in particolare mi preme citare ora, ed è l’apertura a Meg il 4 marzo al Palco19 di Asti!
Già soldout a Milano e Napoli e sarà l’unica data del tour che farà in Piemonte. Non vedo l’ora!

a cura di
Redazione

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