Roger Waters – Unipol Arena, Bologna – 28 Aprile 2023

Roger Waters torna a esibirsi con il suo show più politico e schierato di sempre per la seconda data bolognese del 2023

Un grande palcoscenico aperto a 360 gradi occupa il centro della platea, con quattro passerelle che si gettano in mezzo a un mare di persone di diverse generazioni disposte intorno. O per meglio rendere l’idea, un oceano di persone, in cui è quasi impossibile muoversi.

Ma poco importa, perché grandi schermi sopra alle teste dei dieci musicisti sul palco catalizzano lo sguardo, con giochi di visuals e scenografie audaci che uniti alla musica hanno dato vita a uno spettacolo di una potenza disarmante.

Il “This Is Not a Drill Tour” è una serie di spettacoli che va decisamente oltre la musica: crudo e diretto, politicamente feroce, ma ricco di speranza.

Roger Waters vuole farci aprire gli occhi di fronte ai controsensi e alle violenze dei potenti che opprimono e uccidono senza remore. E sotto al quel palco, ascoltando quella voce, non si può che tenere occhi e orecchie spalancati, riempiendo cuore e mente di audacia e desiderio di resistere.

Set 1

Il live si apre alle 20:30, puntuale come un orologio svizzero, con una scena che sembra tratta da un film distopico, tra grattacieli distrutti e uccelli che volano alti sopra a un mondo ostile ad ogni forma di vita. 

“Hello, is there anybody in there?

Il pubblico sotto il palco si accende come una miccia pronta ad esplodere e con una versione glaciale di “Comfortably Numb” inizia un live di circa 3 ore di pura emozione e grande coinvolgimento.

La grande croce di schermi si alza e mostra tutti i musicisti sul palco e il passaggio degli elicotteri sopra le nostre teste (l’esperienza dei live di Roger Waters è davvero immersiva, con un sistema di diffusione del suono che abbraccia l’ascoltatore a 360 gradi, ndr) annuncia l’arrivo di “The Happiest Days Of Our Lives” e “Another Brick In The Wall part 2”, questa volta privata delle voci dei bambini.

Tra brani di repertorio dei Pink Floyd e del percorso solista di Roger Waters, tutto il concerto ha un’impronta fortemente politica e di critica sociale. Come durante “The Powers That Be”, in cui le immagini riprodotte sullo schermo condannano la violenza spesso ingiustificata delle forze dell’ordine.

Dopo un inizio eclatante, Waters si ferma per un saluto con le pochi frasi che sa in italiano. “Benvenuti in Bologna, sono molto felice di essere qui”, a cui segue la lunga introduzione del nuovo brano “The Bar” scritto durante il lockdown, regalandoci un momento intimo in cui sembrava di confrontarsi con l’ex membro dei Pink Floyd seduti al bancone, tra un bicchiere e l’altro.

Una serie di canzoni tratte dall’album “Wish You Were Here” del 1975 riscalda i cuori dei presenti, in particolare durante la performance dell’omonimo brano anticipata dal racconto del legame con Syd Barrett, un tributo profondo al geniale artista e amico.

Dopo, l’esibizione di una versione rielaborata di “Shine On You Crazy Diamond”, in cui le immagini sullo schermo mostrano alcune foto dei Pink Floyd insieme a Syd. L’atmosfera nostalgica viene interrotta dai belati e un incubo di ovini viene proiettato sopra le nostre teste, con tanto di pecora gonfiabile a volteggiare sopra il pubblico. Ma purtroppo le pecore siamo noi e l’invito di Waters appare poi a caratteri cubitali sullo schermo: RESIST.

Roger Waters Milano 2023
Roger Waters – foto del 1 aprile 2023 al Mediolanum Forum di Milano
Set 2

Dopo una pausa, un’esplosione sonora annuncia il brano “In The Flesh”. Lunghi drappi neri con l’iconico logo dei martelli di “The Wall” scendono dal soffitto. Il celebre maiale gonfiabile vola sopra il pubblico con la scritta “Fuck The Poor” su un lato e “Steal from the poor, Give to the rich” sull’altro.

Roger Waters entra sul palco travestito da dittatore Pink, con occhiali scuri e cappotto di pelle con il logo dei martelli incrociati, per concludere poi sparando qualche colpo di (finto) mitra sul pubblico.

Seguono “Run Like Hell”, con i visuals dei martelli che marciano in un’arena completamente tinta di rosso, “Déjà Vu” e una versione intima e delicata di Is This the Life We Really Want?”.

Le luci si tingono di verde dollaro e il suono delle monete tintinnanti annunciano ovviamente l’arrivo di “Money” con alla voce Jonathan Wilson. A seguire, l’emozionante “Us And Them”.

Così come l’album “The Dark Side Of The Moon” da cui sono tratti i brani, il secondo atto si chiude con la strumentale “Any Colour You Like”, “Brain Damage” ed “Eclipse”, con un finale di giochi di luci laser spettacolare che hanno ricreato il triangolo della copertina dell’album a racchiudere interamente lo schermo.

Encore

Il live si chiude con “Two Suns in the Sunset” e un brindisi di Roger con la sua band intorno al pianoforte, con la quale condivide un cicchetto di Mezcal proprio prima della ripresa di “The Bar”.

Il cantante cita tre persone importanti per questo brano: Bob Dylan, la moglie Kamilah e il fratello John, venuto a mancare l’anno precedente, al quale dedica l’esibizione con occhi pieni di commozione e la voce che si rompe appena. Il pubblico osserva le immagini della famiglia riprodotte sui maxi schermi, in un momento di condivisione con i fan intima ed emozionante.

Siamo giunti al brano finale, “Outside the Wall” e come nei concerti del passato di “The Wall” dei Pink Floyd la band viene presentata e raccoglie gli applausi mente continua a suonare facendo il tour intorno al palco. Uno per uno: Amanda Belair, Shanay Johnson, Jon Carin, Gus Seyffert, Seamus Blake, Dave Kilminster, Robert Walter, Jonathan Wilson, Joey Waronker e per ultimo Roger Waters.

Il gruppo esce dal palco ma la telecamera continua a proiettare immagini dei musicisti che nel backstage concludono la canzone in cerchio, con Roger in centro che alza le mani e chiama l’ultimo applauso del pubblico in visibilio.

Tutto o niente

Separare musica e politica, per Roger Waters, non è cosa possibile. Non è un concerto per soli fan dei Pink Floyd che però non amano le sue idee politiche, perché l’artista vuole esprimere il suo pensiero, difenderlo, diffonderlo.

I martellanti messaggi che passano sullo schermo accusano governi corrotti e dominanti, repressioni, violenza, senza mezzi termini né paura di fare nomi e mostrare volti. Ma nonostante il discorso politico sia così rilevante e possa non piacere a tutti, il live risulta comunque intimo e coinvolgente.

Alla soglia di 80 anni, Roger Waters è ancora in splendida forma, con un’energia e un carisma che sono riusciti a reggere splendidamente tutto lo spettacolo, raccontando di sé e del mondo che lo circonda dal suo personale punto di vista.

Sembra quasi che Roger stia lanciando un messaggio al suo pubblico e agli artisti che verranno: sarà nostro compito in futuro farci portavoce di giustizia, pace e libertà, proprio come lui ci sta insegnando.

Ecco la scaletta del concerto di Roger Waters a Bologna 2023!

Set 1

  1. Comfortably Numb
  2. The Happiest Days of Our Lives
  3. Another Brick in the Wall, Part 2
  4. Another Brick in the Wall, Part 3
  5. The Powers That Be
  6. The Bravery of Being Out of Range
  7. The Bar
  8. Have a Cigar
  9. Wish You Were Here
  10. Shine On You Crazy Diamond (Parts VI-VII, V)
  11. Sheep
    Set 2
  12. In the Flesh
  13. Run Like Hell
  14. Déjà Vu
  15. Déjà Vu (Reprise)
  16. Is This the Life We Really Want?
  17. Money
  18. Us and Them
  19. Any Colour You Like
  20. Brain Damage
  21. Eclipse
    Encore
  22. Two Suns in the Sunset
  23. The Bar (Reprise)
  24. Outside the Wall

a cura di
Chiara Serri

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