“Stop making sense” è il monito dei The Daily Ration

La rock band milanese The Daily Ration si sta facendo velocemente notare per carattere e sonorità. Il nuovo singolo SUMMER IN CRISIS PARFUM PROHIBITED (sì, il titolo è proprio questo) non ha nulla da invidiare alle formazioni alt rock anglosassoni ed è una vera mina che ricaricherà la vostra energia e sete di rock. Abbiamo incontrato Soma, cantante ed anima del progetto, per saperne di più.

Benvenuti sul nostro magazine. La prima domanda che vogliamo farvi è sul vostro nome… come mai questa scelta?

Un nome da testata giornalistica aggiunto ad altro. Questa è stata l’idea. Il progetto nasce dopo la mia personale esperienza come solista e l’album Bicycles. Deriva quindi anche dall’accostamento al mio nome d’arte, Soma. In un suo famoso libro, Brave New World, Aldous Huxley parla di una sostanza euforizzante, una droga, il soma per l’appunto. Una dose di buona musica, come una dose di Soma… ed ecco i The Daily Ration.

Il vostro nuovo singolo è SUMMER IN CRISIS PARFUM PROHIBITED. Raccontateci qualcosa del brano.

Frasi, espressioni, visioni con dignità propria ma che acquistano un senso superiore nel gioco del loro complesso. Qualcuna sembra anticipare tempi odierni, altre alludono agli eventi del nostro corso e ricorso, le residuali si concedono la licenza di non aver alcun senso. Stop making sense! D’altronde quante cose non hanno senso nella nostra esistenza in un quanto umani? Diteci per favore la guerra che senso ha. 

SICPP dice e non dice, ha senso e non ha senso. Diteci voi però se suona!

Nel testo giocate sui nonsense per affrontare la società moderna, che a volte sembra davvero non avere alcun senso. Perché questa scelta, di contenuti e stilistica?

Come anticipi tu, è quasi come attenersi al tenore della società moderna. Aggiungerei anche il fatto che a volte siamo stufi di dover dare sempre senso alle cose, quindi abbiamo buttato fuori parole, espressioni estrapolate dall’interno e dall’intorno, senza la pretesa verso noi stessi e gli altri di dover attribuire un significato compiuto. Prova a fare una cosa anche tu: fregatene di ciò che ti sto dicendo e di capire cosa ci sia dietro SICPP. Potresti trovarlo un esercizio rilassante.

E il sound? Come ci avete lavorato?

La prima cosa che è stata scritta di questa canzone è stato il bridge di chitarra tra la prima e la seconda strofa. Poi riff di basso e chitarra allo stesso tempo. Piano piano il resto delle idee proposte per completare un quadro lirico non proprio semplice nel suo complesso. Il suono era già scritto: come una vite col suo fisher, la canzone ha chiamato a sé questo suono: chitarre distorte e sonorità acide, ritmi battenti e rimbalzi per dare un cenno di ballo.

Se doveste elencare le influenze maggiori dietro alla vostra musica e senza limitarvi ai soli musicisti, chi o cosa nominereste?

La scena che seguiamo maggiormente è quella alternative di provenienza prevalentemente anglosassone, Gran Bretagna o USA. Ma non ci dispiace seguire una certo tipo di scena musicale italiana. Nomi: Radiohead, Interpol? Verdena, Adriano Viterbini nelle sue diverse espressioni? Saremmo curiosi di sapere voi cosa ne pensate invece, e preferiremmo un giudizio emancipato dall’accostamento a qualsiasi attore della scena musicale. 

Prossimi progetti? Un disco magari?

Intanto un disco in uscita a gennaio. Otto tracce e circa 35 minuti d’ascolto.

Ci sono poi canzoni inedite su cui pensiamo di metterci nel 2023. Per ora curiamo questa e le prossime release attraverso la giusta comunicazione, dei bei live e contenuti interessanti.

a cura di
Redazione

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