I The Doormen son tornati con un nuovo disco: The Truth In A Dark Age, uscito il 5 maggio 2023

THE TRUTH IN A DARK AGE, fuori per MiaCameretta Records e distribuito da Believe, consolida l’identità dei The Doormen, che dopo i quattro album precedenti conferma la necessità di sperimentazione che caratterizza l’intero percorso musicale della band. Dopo l’ultimo disco ispirato alle sonorità degli anni ’90. La band capitanata da Vincenzo Baruzzi e Luca Malatesta, senza perdere l’attitude art rock, si sposta verso l’alternative rock di fine ’80, in bilico tra echi noise e post punk, reinterpretandolo con synth e loop elettronici.

Ecco a voi l’intervista.

Salve ragazzi, benvenuti su Distorsioni Sonore! Per iniziare, presentatevi ai nostri lettori: tre pezzi che vi rappresentano di più, che possono farci conoscere le vostre varie sfumature (musicali). 

I dischi che ci hanno sicuramente influenzato nella creazione di questo disco e che ci rappresentano sono: 

  • Love and Other Demons – Strangelove
  • The Queen is Dead – The Smiths
  • Souvlaki – Slowdive
The Doormen
Il vostro nuovo disco è “The Truth In A Dark Age”, cosa vi ha ispirato di più? Come è nato e come è stato il suo processo creativo? 

Ci siamo ritrovati a comporre come un tempo nel salotto di casa mia io (Luca, chitarra/basso – N.d.R)  e Vins (Vincenzo, voce/batteria – N.d.R) a 4 mani, io sugli arrangiamenti delle chitarre e del basso, Vins sui testi e le batterie, e ne è uscita una sessione di 28 minuti devastanti, oscuri e vibranti. In quel periodo ricordo che ci scambiavamo molte idee tra di noi complice anche il fatto della chiusura e dello stare in casa ma appena si sono allentate le restrizioni causate dalla pandemia abbiamo prodotto il primo demo del disco e lì è nato il disco. Ricordo un periodo molto stimolante perché stavamo sperimentando molto sul suono e giocavamo molto sulle varie combinazioni sonore utilizzando anche strumenti diversi come la drum machine e i sintetizzatori.

Il titolo del disco mi ispira molto, come mai lo avete intitolato proprio così? 

Il titolo del disco viene da una frase presente nel ritornello della seconda traccia “Silence”. Il ritmo frenetico e costante della canzone è la colonna sonora che accompagna il soggetto in giro per la città. Girovagando da un posto all’altro mentre ascolta in cuffia i Sex Pistols e i Clash il protagonista si interroga e riflette sulla società in cui vive. Le canzoni sparate a tutto volume non fanno altro che alimentare il risentimento e malessere fino ad arrivare e plasmare il suo pensiero. L’unicità e la propria libertà personale molto spesso porta ad essere isolati da questa società che non comprende e non accetta l’individuo. Rimanere in silenzio è l’unica verità in questa era oscura (“It’s the Silence, It’s The Truth in a Dark Age”).      

THE TRUTH IN A DARK AGEascoltalo su Spotify
Il protagonista del disco è il personaggio “The Freak”, sin dalla prima traccia. Parlateci di più della sua storia. Vi ci ritrovate nelle sue caratteristiche?

l personaggio “The Freak” è stato inventato da Vins e non è altro che lo Ziggy Stardust terrestre. È ispirato a me il quale, durante la pandemia, ho sofferto molto ritrovandomi intrappolato in una dimensione dove tutte le cose che avevo sempre fatto fino a quel momento come ad esempio suonare live erano svanite per sempre. Questo nuovo disco può essere considerato un concept perché appunto tutte le canzoni ruotano attorno al personaggio The Freak”, presentato nella prima traccia “Night Shift” come un “supereroe” che una volta spogliato dei panni della quotidianità si dedica alla caccia di più prede possibili, al fine di imprigionarle e privarle del loro amore. Nel brano “A Freak”, dopo essere rimasto intrappolato nel suo appartamento e non potendo più cacciare, perde completamente la ragione e si ritrova a combattere contro la solitudine data dall’isolamento. Concludendosi nel brano finale “Your Shape Pillow” dove il protagonista si ritrova quindi a fare i conti con le proprie paure, intraprendendo un percorso di analisi con sé stesso.

Nonostante il disco sia uscito da poco, In cantiere ci sono già progetti futuri? C’è qualcos’altro che vi piacerebbe sperimentare? 

Oltre alle date già programmate per la presentazione del disco ricordiamo quella del 22 Aprile al Covo Club di Bologna, la prossima il 27 maggio al Blah Blah di Torino poi il 10 Giugno a Rimini in occasione di Ultrasuoni in memoria di Thomas Balsamini e nel frattempo ci stiamo organizzando per un nuovo tour in Europa come facemmo nel 2019 quando uscì “Plastic Breakfast“. Il nostro principale scopo con questo disco è arrivare il più possibile all’estero, non sarà facile ma a noi piacciono le sfide. Per quanto mi riguarda a fine maggio entrerò di nuovo in studio con un nuovo progetto post-punk i Di Notte mentre Vins con gli Edna Frau sarà in giro per una manciata di concerti in giro per lo stivale. Teneteci d’occhio e seguiteci che non stiamo fermi a guardare nessuno. 

a cura di
Loredana Desiato

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