Frantic Fest Day 1 – Francavilla al Mare (CH) – 15 Agosto 2024

Frantic Fest, ovvero il festival in provincia di Chieti che unisce il metal alle ferie estive e che migliora di anno in anno.

Frantic Fest è uno di quei rarissimi festival in cui si può acquistare il biglietto pur non sapendo che band parteciperanno. Non lo dico solo io, qualche giorno fa sono usciti i Blind Ticket per l’edizione 2025 e sono andati sold out dopo neanche mezza giornata.

Questo cosa ci insegna? Ci insegna che se si organizza un festival umanamente (e musicalmente) perfetto, il pubblico se ne innamorerà e non vorrà più lasciarlo.

Welcome to Frantic Fest

L’enorme cartello di benvenuto all’entrata del Tikitaka Village fa sentire subito a casa. Ci siamo! Varcata la soglia vorrà dire entrare in un mondo a parte fatto di musica, gente sorridente, gonfiabili e birrette per i prossimi tre giorni.

La formula del festival rimane invariata, 11 band al giorno che si alternano tra i due palchi. Ad aprire le tre giornata ci pensano gli amichetti del podcast Si stava meglio quando si stava metal che, ogni giorno, avranno ospiti diversi. Rimane anche Sarapanda, il gioco ufficiale del Frantic per i metallari che vogliono sfidarsi a colpi di “LA SO!LA SO!LA SO!!!”.

Agli stand delle distro/merch/artisti si aggiunge l’angolo giochi di ruolo con la presenza di GDRRANTE che con il suo van gira l’Italia in nome di D&D.

Migliora, anche se era difficile migliorare ancora di più dall’edizione precedente, la modalità di pagamento che quest’anno viene effettuata tramite braccialetto collegato all’app. Code ridotte al minimo, semplicissimo ricaricare e rimborso in caso di credito residuo. Un veloce ma sentito dito medio alzato ai token non rimborsabili di certi “festival” blasonati.

La prima giornata di Frantic è la più strumentale delle tre e ad aprire le danze ci pensano Otus, Death Mantra for Lazarus e Gotho. Il pubblico sotto la tenda del palco piccolo è già tantissimo e la temperatura già infernale.

Gli Hellripper cambiano le sonorità della giornata e la gente si lascia andare con il pogo, iniziano a volare i primi gonfiabili che ci terranno poi compagnia per tutto il festival. Altra “pausa” strumentale data dal muro di suoni dei Nyos e degli Zu. Tocca poi agli spagnoli El Altar del Holocausto visivamente impattanti e davvero una gran scoperta per chi, come me, non li conosceva.

Ahab mostruosi sul palco e godersi il loro concerto sotto qualche goccia di pioggia è stato perfetto. Klimt 1918 intensi ed il palco piccolo, sotto il tendono, ha reso ancora più intimo il loro set. Menzione speciale per la bandiera della Palestina sul palco. GRAZIE

I God Is An Astronaut vanno a chiudere la sezione post rock della giornata (e del festival) con centinaia di persone sotto palco a godersi il set. Ai texani Duel il compito di concludere la giornata con una dose di stoner massiccio che ci riporta con i piedi per terra.

Otus
Death Mantra For Lazarus
Gotho
Hellripper
Nyos
Zu
El Altar Del Holocausto
Ahab
Klimt1918
God is an Astronaut
Duel
Pubblico

a cura e foto di
Anna Bechis

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