Frantic Fest, Day 3 – Francavilla al Mare (CH) – 17 Agosto 2024

Ultimo giorno di Frantic Fest, una tromba d’aria sfiorata, band pazzesche e la nostalgia nostalgia canaglia.

L’ultima giornata al Frantic Fest è sempre un insieme di stanchezza abissale mischiata ad uno stato pre-nostalgico. È la terza estate che trascorro al Frantic e, vi giuro, l’ultimo giorno nella mia testa ci sono due frasi che si alternano senza sosta: “non vedo l’ora di tornare a casa e dormire per giorni” e “non voglio che finiscaaaaaaaaaaaaaaaaaaa“. Sempre.

I Sonum ed i Svnth aprono la giornata sotto un cielo che piano piano (non così piano in realtà) inizia a diventare un’unica, enorme, nuvola nera fatta di lampi.

Ma, al contrario di qualche anno fa in cui una tromba d’aria ha rischiato di spazzare via il festival, quest’anno ci va di lusso.

Mentre ci mettiamo al riparo sotto i tendoni e mentre penso “ok, morirò. Ma almeno morirò in un festival stupendo“, tutti gli organizzatori iniziano a correre ovunque per mettere in salvo il salvabile. Posso dire? Sono stati incredibili.

E mentre il palco viene sigillato, gli ombrelloni chiusi e tolti, le lucine staccate e messo tutto in sicurezza, il cielo ci cade addosso ma senza farci male.

Come se il cielo avesse avuto sotto mano gli orari del Frantic, la cascata di acqua si colloca esattamente nell’unica mezz’ora di pausa prevista. Capiamo che il peggio è passato quando riaprono le spine delle birre. È fatta, siamo salvi. Ma soprattutto, il festival è salvo.

Un plauso enorme ad organizzatori e volontari, avrei voluto abbracciarli uno a uno.

Ricominciano i concerti con una temperatura così fresca che viene voglia di mettersi la felpa, è tutto perfetto.

Agli Husqwarnah il compito di far ripartire le danze per poi passare in perfetto orario sul palco grande con gli Obsidious. Dal Costarica con furore i Mantra e, sentendo un po’ di voci in giro, una band che in molti non vedono l’ora di sentire. Ovviamente la zona del secondo palco è piena di gente.

Gonfiabili + l’Orcamadonna + tante bestemmie = Gutalax

Arriva uno dei momenti più attesi della giornata, è il turno dei Gutalax anticipati dalla musica di Ghostbusters e decine di gonfiabili che iniziano a pullulare l’area.

Anna ma anche quest’anno c’era l’Orcamadonna?” mi è stato chiesto. “Poteva forse mancare?” rispondo.

Lo show dei Gutalax riempie completamente l’area concerto, un sacco di ragazzi giovanissimi, un sacco di bestemmie. Sono veneta e mi sento improvvisamente a casa.

Dopo questa parentesi cazzara si torna alla serietà con il death metal Syk e poi con il set catartico dei Cynic.

A darci schiaffi in faccia a mani aperte ci pensano Manzan e Vagnoni, è il turno di Bologna Violenta con il loro muro di suono allucinante.

È tempo dei Napalm Death, di nuovo tutta la popolazione del Frantic converge sotto palco.

Barney sul palco non rimane fermo un secondo, l’energia dei Napalm Death è palpabile e se durante la scorsa edizione la “quota politica” è stata data dagli Straight Opposition, questa volta è il turno degli inglesi. Diritti umani e appelli contro la guerra con un meraviglioso accento inglese. GRAZIE

A chiudere la serata, il festival, le ferie, ci pensano gli Uada. Che dire? Talmente tanto fumo sul palco che pensavo fosse una serata invernale a Rovigo, patria della nebbia.

Per il prossimo anno non cambiare, stessa spiaggia stesso MALE

Finisce così, nella nebbia, un Frantic fest fatto di undici band al giorno. Pioggia arrivata nei momenti giusti. Un caldo che ci ha fatto sciogliere come statue di cera. Persone meravigliose che hanno organizzato un festival impeccabile sotto ogni punto di vista. Un pubblico bello, bello per davvero e felice.

Quando sei ad un festival e la gente inizia a salutarsi pure nei bagni, pur non conoscendosi, allora sai che stai facendo parte di una grandissima famiglia di nero vestita.

Frantic Fest rimane un festival dal respiro internazionale, organizzato da persone che ci mettono il cuore e che ogni anno si sbattono per renderlo sempre migliore.

Non mi importa chi suonerà il prossimo anno, non vedo l’ora di tornare e vedere di nuovo i volti ormai diventati familiari e di leggere di nuovo il cartello FRANCAVILLA AL MALE.

Sonum
Svnth
Husqwarnah
Obsidious
Mantra
Gutalax
Syk
Cynic
Bologna Violenta
Napalm Death
Uada
Pubblico

a cura e foto di
Anna Bechis

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