Gli “Ostacoli” dei Black Eyes 2

Il duo comasco “Black Eyes 2”, formato da Nina ed Alessandro, ha da poco pubblicato il nuovo EP “Ostacoli”. Canzoni rock che prendono vita da emozioni personali da condividere con chi le ascolterà. Perché gli “Ostacoli” che tutti noi incontriamo durante la nostra vita devono e possono essere superati. Grazie anche alla musica. I ragazzi ce lo spiegano in questa intervista.

In “Ostacoli” parlate di quelle esperienze difficili che fanno crescere. Come sono nati questi testi? E più nel dettaglio, quali sono queste esperienze tanto importanti per la vostra vita?

Ciao, grazie per l’intervista! La maggior parte dei testi di “Ostacoli” è nata durante la quarantena quando abbiamo avuto più tempo per ripensare alle esperienze passate. Alcuni versi invece sono nati in sala prove mentre stavamo sistemando il tutto. Senza entrare troppo nel dettaglio – perché ci piace lasciare un po’ di mistero e di spazio all’interpretazione di chi ascolta – i testi nascono tutti da esperienze personali, sempre in relazioni con altre persone: abbiamo voluto raccontare di litigi o di situazioni di disagio, di un senso di inadeguatezza che ci ha spesso portato ad isolarci.

A livello compositivo, invece, la scintilla per un nuovo brano da dove parte? 

Dall’emozione, prima di tutto, poi dalla parte musicale. Restando basso e batteria, tendiamo a comporre partendo dalla ritmica, dalle note fondamentali, mentre il testo, le melodie e i riff arrivano dopo. Per questo EP abbiamo deciso di scrivere in italiano ed è la prima volta per entrambi, quindi non è stato semplice: per la maggior parte dei brani abbiamo dovuto creare una melodia vocale che funzionasse, cercare le parole giuste sia per il significato che per il suono e lametrica. Solo un brano è nato invece dal processo contrario: avevamo un testo che ci piaceva e sembrava funzionare, la musica è arrivata dopo.

Collaborate di nuovo con Edac Studio. Conosciamo bene Davide Lasala, avendo parlato di diverse sue produzioni. Ci raccontate cosa succede in studio con lui e con Andrea Fognini?

Conoscevamo già Davide e Andrea, quindi sapevamo cosa aspettarci: sono due professionisti con molta esperienza, quindi con loro si è sicuramente in buone mani. Sanno come arricchire il progetto senza snaturarlo, danno molti consigli e sicuramente lavorare con loro ci ha fatto mettere in discussione e alla prova. In studio c’è sempre un clima positivo, di creatività e passione per quello che si sta creando, senza paura di esprimere la propria idea. Speriamo che anche per loro siano state delle giornate piacevoli oltre che produttive.

Quali sono i vostri ascolti in questo periodo? Quali artisti ci consigli di seguire?

In questo periodo stiamo ascoltando abbastanza artisti italiani: tra le nostre ricerche recenti ci sono gli Atlante insieme ai Botanici, ma anche i Coma Cose e Margherita Vicario. Se volete restare nel genere musicale allora consigliamo i Boschi Bruciano, The Unikorni e i Bud Spencer Blues Explosion.

E cosa diresti, invece, della scena comasca alla quale appartenete?

Premettiamo che ci sentiamo un po’ degli “outsider” della scena comasca vera e propria, ma in generale possiamo dire che ci sono davvero tante band e tanti artisti validi che come noi fanno fatica ad emergere come indipendenti. Per noi è ancora abbastanza difficile inserirci, soprattutto per i live, probabilmente per il fatto che suoniamo un genere musicale che tra i nostri coetanei piace solo alla minoranza e quindi viene proposto di meno dai locali, che fanno più affidamento a band con più esperienza.

Prossimi passi? 

Nell’immediato futuro vogliamo promuovere il più possibile “Ostacoli”, sia online che dal vivo: siamo sempre alla ricerca di occasioni per suonare e di conseguenza di imparare. Continueremo a fare esperienze e da tutte queste emozioni potrebbero anche già nascere dei nuovi brani, chissà. Grazie per queste domande! Buon ascolto.

a cura di
Redazione

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