Slowdive – Villa Torlonia, San Mauro Pascoli (FC) – 1 luglio 2024

Dopo il successo delle date invernali a Milano e Bologna, andate entrambi sold out, tornano i Slowdive nella pittoresca location della villa Torlonia a San Mauro Pascoli (FC). L’appuntamento, organizzato da DNA Concerti, fa parte della rassegna Acieloaperto, una delle manifestazioni musicali di eccellenza in italia, giunta alla XI edizione.

Anche quest’anno la rassegna musicale Acieloaperto ci presenta un nuovo concerto alla Villa Torlonia. E sembra la dimensione giusta per proporre live con formazioni di culto. Lo scorso anno i Wilco ci hanno deliziato con un concerto coinvolgente, quest’anno è la volta degli Slowdive. E come lo scorso anno una band italiana è chiamata ad aprire ma all’esterno della corte. Si tratta dei “Gazebo Penguins”, band attiva da vent’anni.

Ora, io non capisco niente di etichette, emo-post-hardcore-post-punk come vengono wikipedizzati ma i ragazzi hanno cazzimma, le due voci non si sovrastano e hanno un amalgama sonoro che coinvolge tanti di noi con le testoline che si dimenano. Peccato però perchè la corrente viene mano e ormai tutti ci dirigiamo verso la corte dove gli Slowdive stanno per iniziare.

Shoegaze

Devo dire che il pubblico è davvero eterogeneo. Molti reduci dalle serate live dei club storici (il Velvet Slego e il Vidia anni 90 solo per fare qualche esempio), qualche bolognese alternativo (uno arrivato addirittura con una Fiat 126 d’epoca!), ma anche tanti giovani. E sembra davvero di tornare agli anni 90, quando i club proponevano musica live di qualità, un’atmosfera ormai sempre più rara. E gli Slowdive vengono da quegli anni li.

Rappresentanti più in voga del genere shoegaze, vale a dire melodie vocali eteree con un vero e proprio guitar wall of sound in sottofondo. Lo scorso inverno la band è venuta a Roma e Bolgna per due date andate praticamente sold-out. Ebbri di cotanta passione ritrovata gli Slowdive, alla data di Villa Torlonia, hanno aggiunto il 2 luglio all’audutorium Parco della Musica a Roma e il 7 luglio al Sesto al Reghena(Pordenone) per la rassegna Sexto ‘Nplugged.

Il concerto

Sulle note di Shanty il live degli Slowdive inizia alla grande. Dopo l’intro elettronico, il suono infinito della chitarra di Neil Halstead ci travolge. Il bassista Nick Chaplin fa posa da punkrocker, che, con Simon Scott alla batteria, costituiscono le fondamenta ritmica della band. Si continua col delay spaziale di Star Roving e con Catch the Breeze si entra in quel mondo sospeso fra malinconia e sogno con le voci di Halstead e Rachel Goswell che non si sovrappongono ma ne accrescono il climax. Intanto però Rachel si lamenta un pò per lo strange weather della serata.

Un vento forte costringe la band a prendere una pausa, con le strutture del palco tirate giù per evitare incidenti. Dopo 45 minuti, mentre stavamo per perdere le speranze il palco è pronto per riaccogliere la band.

Fra brani storici (la lunga cavalcata di Souvlaki Space Station, la magia melodica di Alison) e brani più recenti ( l’elettronica minimale che trasmette fascino e mistero di Chained to a Cloud, l’atmosfera post punk di Kisses) gli Slowdive snocciolano l’intera set list di brani in programma.

Non mancano capolavori come When the Sun Hits dove i suoni delle chitarre raggiungono vette epiche. Non manca Golden Hair, inserita nel loro album Just for a Day, cover di Syd Barrett, con la voce eterea di Rachel e la ballata Dagger che mi ha sempre trasmesso l’idea di un folksinger ubriaco che canta dolenti nenie alla luna.

Tutto bene anche se..

Gli Slowdive negli anni hanno cesellato un sound unico, sono sicuri del risultato. Coesi e introspettivi, teneri e implacabili sono tanti gli aggettivi con cui definirli e stasera hanno mostrato ancora una volta che il cosidetto shoegaze non sono solo canzoncine con chitarre distorte ma un suono ben definito che coniuga testi e musica, come un viaggio su altri pianeti in cerca di un dolce riparo. Tuttavia dobbiamo lamentare che il ritorno sul palco della band, dopo la strange weather, li ha visti srotolare la bobina della scaletta in maniera quasi un pò troppo affrettata. Certo, non sono mai stati una band coinvolgente nei loro spettacoli ma un minimo di calore e partecipazione in più non avrebbe guastato. Tuttavia se capitano nella vostra zona non perdetevi un viaggio fra sonorità avvogenti, con destinazione uno spazio sicuro.

“I’m so high that I’ve lost my mind”

40 days – Slowdive

Setlist

  1. Shanty
  2. Star roving
  3. Catch the Breeze
  4. Skin in the Game
  5. Crazy
  6. Souvlaki Space Station
  7. Chained to a Cloud
  8. Sugar for the Pill
  9. Kisses
  10. Alison
  11. When the Sun Hits
  12. Golden Hair
  13. Slomo
  14. Dagger
  15. 40 Days

a cura di
Beppe Ardito

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