GeneriAmo – Un genere, cinque dischi: La Dance anni ’90

La nostra rubrica sui generi musicali che amiamo oggi ci parla degli anni d’oro della musica Dance anni ’90

Il decennio degli anni ’90 per chi li ha vissuti e non, sono definiti iconici. La nostalgia per i nineties è diventata una vera e propria ossessione. Forse perché gli anni che si sono susseguiti sotto il profilo musicale, ma anche quello dello stile e della moda, non sono poi stati un granché.

I 90’s sono stati una rivoluzione, anni gloriosi per la musica dance di tutto il mondo. In particolar modo per il territorio italiano che all’epoca esportava tormentoni anglofoni senza tempo in tutte discoteche del globo.

I pezzi e gli album che vi sto per presentare sono stati sicuramente colonna sonora di serate alla Baia Imperiale di Rimini intenti a rimorchiare qualche turista di turno. O da sottofondo tra un potentissimo B-52 e una pomiciata nei divanetti di qualche discoteca di provincia. Altri ancora semplicemente avranno avuto il piacere di conoscerli guardando il Festivalbar o ascoltando il DeeJay time di Albertino.

Haddway – The Album (1993)

Raggiunto l’apice del successo con l’intramontabile hit “What is Love“, Haddway ha lasciato il segno in maniera indelebile nella storia della musica dance. Quest’album, tra l’altro d’esordio per l’artista pubblicato nel 1993 da Coconut Records e dal titolo originale “The Album“, certificato disco d’oro per le oltre 500.000 copie vendute, purtroppo negli anni è andato un po’ perso sebbene non sia niente male, anzi oserei dire che è molto attuale.

Questo disco è composto da 12 brani di cui due album re-mix di “Life” e “What is Love” i due singoli per eccellenza. Le tracce all’interno di questo progetto musicale risultano estremamente orecchiabili, facili da memorizzare e accompagnati da ritmi di danza senza tempo in cui è evidente un mix tra Eurodance con pop, soul e r’n’b. “The Album” risulta energico, funky. Il tutto è sigillato dalla voce potente e profonda di Haddway che rende quest’album piacevole all’ascolto anche se a lungo andare risulta un po’ ripetitivo.

Sebbene Haddway venga ricordato spesso solo per il singolo “What is Love”, si può tranquillamente affermare che quest’artista e quest’album sono una chiave d’apertura a tutti quelli che nel corso degli anni ’90 si sono poi via via susseguiti in quanto a stile, composizione dei brani e orecchiabilità delle basi musicali.

Whigfield – Whigfield (1995)

Tutti la ricorderanno: una ragazza bionda che appena uscita dalla doccia si prepara per uscire e balla davanti allo specchio. E’ il sabato sera o per meglio dire “Saturday Night” di Whigfield , brano racchiuso nell’album omonimo all’artista. Lo stesso spopolò in tutte le discoteche europee e raggiunse il primo posto di tante classifiche tra cui quella italiana, tedesca e inglese.

Per quanto se ne dica, nonostante le innumerevoli critiche e accuse di plagio che con il tempo sono andate scemando, nel complesso quest’ album d’esordio dalle note dance datato 1995 e dall’impronta italiana grazie ai produttori Davide Riva e Larry Pignagnoli è pieno di tracce energiche, orecchiabili e distintamente diverse l’una dall’altra …tipicamente anni ’90.

L’aver mantenuto “Saturday night”, pezzone di quest’album alla fine dello stesso, permette al resto dei brani , alcuni decisamente al paro del singolo principale come “Think of you” o “Close to you” di avere spazio e di farli godere e assimilare tutti dall’ascoltatore.

Nonostante non sia riuscita a replicare nuovamente il successo planetario ottenuto con “Saturday Night”, Whigfield ha continuato comunque a fare musica per poi eclissarsi e comparire di nuovo sugli schermi britannici intorno il 2019.

Tutt’ora grazie alla fama ottenuta e all’eredità di “Saturday Night”, l’artista continua a calcare i palchi partecipando ai grossi festival in omaggio ai ninenties insieme ad altri protagonisti della scena dance dell’epoca.

Gala – Come into my life (1997)

Feed from Desire” la conoscete? E’ l’hit internazionale di Gala, all’anagrafe Gala Rizzetto, cantautrice e produttrice italiana detentrice di oltre 6 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.

Il suo album d’esordio “Come into my life” datato 1997 contiene i singoli premiati con dischi di platino tra cui “Let a Boy Cry” , ” Come into my life ” e la sopracitata “ Freed From Desire ” ancora oggi cantata e ballata in discoteca e negli stadi. Persino l’attuale campione dei pesi massimi, il pugile Tyson Fury, si fa annunciare sul ring da questo intramontabile singolo.

I dieci brani interamente scritti da Gala stessa contenuti all’interno di questo CD dalle sfumature dance, sono estremamente variegati tra di loro e orecchiabili tanto da facilitarne l’ascolto, la totale assimilazione e perché no…anche e soprattutto il ballo. Il progetto di ” Come into my life ” è impeccabile, perfetto, tanto da giustificare il perché tutt’oggi i brani contenuti in esso siano ancora estremamente attuali e in voga.

Gala nel corso degli anni passando dall’era dell’analogico al digitale, ha continuato a produrre musica ed è stata in grado di mantenere lo stesso successo del suo debutto con nuovi brani e sonorità fondando addirittura una propria etichetta discografica la ” Matriarchy Records“.

Cher – Believe (1998)

Quando la carriera di Cher era in fase assolutamente discendente in un mondo ormai dominato da nuove pop star e suoni sintetici, la Warner decise di giocarsi l’ultima carta: la svolta eletcropop .

La cantante, centrando in pieno il mercato discografico con il suo album “Believe” con all’interno l’omonimo brano vincitore di un Grammy Awards nella categoria “Best Dance Song“, divenne la donna piu’ anziana ad aver raggiunto la prima posizione in classifica ed entra nel primato per aver avuto almeno una canzone nella top ten mondiali in quattro decadi differenti.

Believe, che racchiude brani letteralmente da cantare a squarciagola come “Strong Enough” e “Dov’è l’amore“, diventerà presto una delle raccolte dei brani piu’ iconici della cantante statunitense, ma non solo: è grazie a questo album e al “The Cher effect” ovvero l’ultilizzo per la prima volta dell’auto-tune all’interno di una canzone, che la pop dance prenderà sempre piu’ piede nella scena musicale nazionale e internazionale.

Parte del successo al giorno di oggi di Believe, ed in particolare del suo singolo avente lo stesso nome dell’album seppur estremamente senza tempo, è legato alla comunità LGBT che riconosce Cher come artista iconica e come una vera e propria musa : nel testo infatti la cantante sottolinea quanto sia difficile essere sé stessi, trasmettendo forza e speranza ad una minoranza non sempre accolta dal resto della società.

Eiffel 65 – Europop (1999)

Ultimo nel nostro viaggio, ma non certo per importanza è uno degli album più riusciti della storia della musica dance e che segna l’avvento degli ’00s: Europop.

Con più di 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo, gli Eiffel 65 ,trio torinese della Bliss Corporation, sono diventati grazie alla pubblicazione di quest’album un’icona a livello globale.

Nella loro carriera vantano importanti riconoscimenti internazionali tra cui il World Music Award ricevuto a Montecarlo nel 2000 come artisti italiani che più hanno venduto nel mondo e la nomination ai Grammy Awards americani nella categoria “Miglior artista dance”.

Gli Eiffel 65 sono la band italiana ad essere riuscita a vendere più copie negli Stati Uniti ottenendo il triplo disco di platino e numerose altre certificazioni in tutta Europa.

Lo stile di Europop è estremamente nineties soprattutto in fatto di ritmica e per l’utilizzo di tastiere . Allo stesso tempo si presenta con un appeal quasi futuribile e con uno strano e intrigante modo di cantare/rappare e per l’utilizzo dell’ autotune .

Pezzi forte di questo CD sono assolutamente “ Blue ( Da Ba Dee ) “ , “ Move your body” e la bellissima “Too much of heaven” che proprio in quest’ultimo periodo è stata rivisitata insieme al gruppo Boomdabash: un sacrilegio per i fanatici della band, ma di riflesso un azzardo ben riuscito e premiato.

Un album ricco, piacevole da ascoltare letteralmente in loop e composto da brani senza tempo che ancora oggi vengono riconosciuti, ballati e cantati in tutte le discoteche del pianeta.

La carriera degli Eiffel 65 piena di successi è tutt’ora in attività e sono spesso protagonisti di tour europei e mondiali. Speriamo presto di poter assaporare nuove hit!

In conclusione

Dal nostro viaggio si può in un certo senso dedurre il perchè tanta nostalgia di questi anni in cui tutto sembrava essere meno artefatto. L’ascolto di questi album e brani non ha niente a che vedere con la musica usa e getta di oggi giorno. Tant’è che spesso molti pezzi contenuti in questa rubrica sono stati con il tempo rivisitati e remixati.

Forse con il passare del tempo ci sarà una virata in quella che è, attualmente, la visione della musica al giorno d’oggi. Resta il fatto che gli anni novanta, il suo stile e la unicità, faranno da termine di paragone ancora per molto tempo.

a cura di
Valentina Pilotti

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