Dentro “Cronaca Nera e Musica Leggera”, l’EP dei Ministri

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Immagina di vivere l’ennesimo lockdown, di non avere stimoli, di restare nell’attesa che qualcosa migliori; immagina poi di non saperlo raccontare. È difficile rimettere insieme i cocci e spiegarsi ciò che si è vissuto, ma c’è chi fa di questo un’arte. Con Cronaca Nera E Musica Leggera i Ministri tornano a farlo, a distanza di tre anni, con nuova splendida musica.

Divi, Fede e Michele confezionano un EP, per la Woodworm/Universal, di quattro tracce per un totale di 15 minuti circa. Cronaca Nera e Musica Leggera è un progetto omogeneo e dall’anima grezza, intensa, che ricorda i primi passi della band milanese, è una ripartenza esplosiva che vuole trascinare l’ascoltatore fuori dalla grigia routine, innescata da riff ruvidi ed una scrittura estremamente profonda.

ministri cronaca nera e musica leggera
Le tracce

L’urgenza espressiva dei Ministri la si evince dai primi secondi di Peggio di Niente, prima traccia dell’EP, con chitarre distorte che esplodono ed un grido, liberatorio, sullo sfondo. “E poi improvvisamente, ho visto il tempo volare, ho visto il tempo cadere, ho visto buio per sempre” la penna di Federico Dragogna si sofferma sugli aspetti più nascosti della solitudine, del disincanto. Sulle “cuciture“, direbbe lui. Segue Bagnini, più docile, ma più pungente. Anche per questa traccia la semplicità di chitarre e batteria lascia spazio alla solita grande interpretazione di Divi: “siamo lo sguardo dei bagnini quando credono di aver capito il mare” oppure “pagare e pesare di meno, le uniche regole da ricordare, ti prego – ti prego – ti prego, niente scenate al centro commerciale.” Teatrale.

Con Inferno, scritta questa volta da Divi, la band ritorna qualche suono acustico e linea melodica in più, stile Per un Passato Migliore. “E adesso restiamo in ordine sparso, ad aspettare in silenzio, che arrivi un segnale dall’alto per scatenare un inferno“. Come dicevamo all’inizio, raccontare l’assenza di stimoli non è facile, ma con questo brano i Ministri non solo ci riescono, ma ci liberano di questo peso.

Cronaca Nera e Musica Leggera

Tra critica, politica, cicatrici e citazioni a De Andrè, l’EP ci apre ad un mondo che avevamo dimenticato. In un ambiente musicale dove la musica leggera è diventata un modo per distogliere l’attenzione e dove si ha cronaca nera è ovunque, musica intesa ed esplosiva come questa ci libera. Per questo motivo la traccia che dà il nome al disco la lasciamo scoprire a voi. Buon ascolto!

a cura di
Nicolò Mendoza

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