Gli Oslavia ci presentano il singolo “Elisa in Molise”

“Elisa in Molise” è il nuovo singolo della band Oslavia, che in realtà con questa pubblicazione presenta al pubblico anche il brano “Timelapse”. Una release corposa, quindi, per anticipare nel migliore dei modi il nuovo disco “Fragili”. Per noi di Distorsioni Sonore l’occasione giusta per conoscerli meglio.

Ciao ragazzi e benvenuti su DS! Partiamo da una curiosità: da dove nasce il nome Oslavia?

Sul nostro nome sono circolate molte teorie negli anni: qualcuno sostiene che sia il nome della prima chitarra di Paolo, altri che sia il nome di una nostra vecchia zia, o che Gianluca, il membro più “maturo” della band abbia partecipato all’omonima battaglia in quel di Gorizia, nel 1918. La banale realtà è invece che Oslavia è il nome della via in cui si trovava la nostra prima sala prove.

Avete pubblicato il nuovo doppio singolo “Elisa in Molise”. Vi va di raccontarcelo?

Anzitutto “Elisa in Molise” va considerato come un 45 giri che ha un brano principale ed un b-side. Per questo, cercandolo su Spotify e tutti gli altri store digitali, troverete il singolo omonimo ed un secondo brano: Timelapse. Venendo alla domanda: “Elisa in Molise” racconta il viaggio disperato di un ragazzo innamorato che, per conquistare la donna dei suoi sogni, decide di portarla in una terra magica, quasi leggendaria: il Molise. Lei però è a sua volta innamorata di un altro e quindi il tutto si concluderà con un nulla di fatto ed uno struggente ritornello che canta “Oh Elisa, sto aspettando un grazie che non avrò…”.

“Timelapse” è invece una canzone più intima e introspettiva: racconta dei primi mesi del nostro lockdown tra paure, dubbi e insofferenza, tramite una sequenza di immagini (proprio come avviene con l’omonima modalità del telefono).

La vostra band ed il vostro sound sono chiaramente influenzati da un certo tipo di cantautorato italiano ma anche dal rock. Quali sono i vostri artisti di riferimento?

I più disparati: Gianluca è un’enciclopedia vivente per tutto quel che concerne il progressive, con Paolo condivide la passione per il jazz mentre quest’ultimo ascolta anche il rock più classico (Hendrix in testa); Aika predilige alternative e punk, Eugenio arriva dal genere cantautorale e brit rock e Paola ascolta genericamente un po’ tutto ma nelle sue playlist c’è molto hard rock e glam rock. 

C’è un gruppo, o un cantautore, con il quale vorreste collaborare in futuro?

In realtà, avendo tutti gusti ed artisti di riferimento completamente diversi, non abbiamo una risposta univoca da darvi XD Di sicuro sarebbe bello collaborare con gruppi professionisti, cercando di carpirne tutte le lezioni utili per poterci migliorare.

Avete recentemente suonato dal vivo presentando tutto il vostro prossimo disco “Fragili”. Doppia domanda quindi: cosa succede ad un concerto degli Oslavia? E cosa troviamo in questo disco?

Ad un concerto degli Oslavia succede che si balli, si canti guidati da Eugenio (che è un intrattenitore nato), la bassista gironzoli per il locale durante la nostra versione di “Psycho killer” dei Talking Heads e che, in generale, ci si diverta. Nel disco trovate invece otto brani dalle diverse tematiche in cui però si insinua, in maniera più o meno evidente, la fragilità: quella di chi vorrebbe amare chi desidera, senza pregiudizi, di chi invecchia e cerca “salvezza” mentre disprezza il prossimo o di chi non se la sente di abbracciare le filosofie motivazionali (quelli del “tutto si può fare”, per intenderci).

A questo punto non ci resta che aspettare la pubblicazione di questo nuovo lavoro, chiedendovi di salutare i nostri lettori come meglio credete!

Grazie a voi e grazie anche ai vostri lettori! Se volete conoscerci meglio o restare aggiornati sulle nostre novità potete visitare il sito ufficiale della band, www.oslaviaband.com, e seguirci su tutte le piattaforme di musica online (oltre che i classici Facebook e Instagram dove siamo presenti come @oslaviaband).

a cura di
Redazione

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