Intervista ad Amarena: è un “Gioco facile”

Si intitola “Gioco Facile” il nuovo singolo, ora accompagnato anche da un video di Amarena, nome d’arte di Silvia Marino, artista romana impegnata a una lettura pop punk delle vicende che le stanno a cuore. Per esempio, in questo caso, racconta una vicenda di fragilità e di relazioni tossiche. Le abbiamo rivolto qualche domanda.

Ciao, ci racconti qualcosa della tua avventura musicale fin qui? 

Si, io nasco come chitarrista elettrica. Mio padre è un grande appassionato di musica e fin da piccola mi ha fatto amare il rock, ma anche la scena darkwave anni ‘80. Per diversi anni ho studiato e suonato rock ed hard-rock in giro con varie band sia di cover che di inediti . 

La chitarra è sempre stata il mio primo amore, anche se ho sempre composto con l’idea prima o poi di realizzare un progetto realmente mio. In Amarena c’è tutto questo: la mia passione per il rock , la chitarra e una buona dose di pop che si fonde al punk. 

Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione per creare il singolo “Gioco Facile”? 

Sicuramente la mia passione per il pop punk e punk rock ha definito questa tipologia di sound. Penso a gruppi come Blink-182, Paramore o gli AFI; il tutto con un occhio rivolto alla nascente scena italiana di La Sad e Naska, ma anche alle sonorità internazionali di alcune produzioni di Machine Gun Kelly. Mi piaceva l’idea di mescolare insieme tutte queste suggestioni per ricreare qualcosa di molto personale. Ad esempio Gioco Facile non è caratterizzato dal classico strofa e ritornello dalla struttura lineare, ma il tutto apre su uno special simil trap, con una forte componente di parlato. 

Cosa ti ha spinto a trattare il tema della manipolazione affettiva e dell’inganno nelle relazioni? 

Gioco Facile è una presa di coscienza dove al centro di tutto vi è la fragilità. Siamo un po’ tutti fragili quando ci togliamo la corazza ed entriamo nel magico mondo delle emozioni. Il rischio è di non riuscire più a distinguere ciò che è reale da ciò che è soltanto una favola costruita ad arte. Questo brano è la storia di un uomo, un vero manipolatore seriale che colleziona prede amorose a cui ricicla sempre le stesse situazioni, gli stessi luoghi e persino le stesse canzoni. Un gioco facile in cui le persone diventano solo oggetti da svuotare energeticamente. 

Come affronti la sfida di rendere attuale e conosciuto un genere musicale come il pop punk, tradizionalmente trascurato in Italia? 

Cerco di ascoltare molto e studiare nuove soluzioni sui pezzi, dal punto di vista sia della struttura che dell’arrangiamento, ma soprattutto dei suoni. In Gioco Facile ad esempio si fondono sample di batteria elettronica con suoni acustici , così come l’utilizzo di software vocali di derivazione urban. In quest’ ultimo periodo mi sono ritrovata ad ascoltare davvero di tutto. Da buona rockettara il rischio è di muoversi solo in un orizzonte che è già stato definito da decenni ed ormai chiuso in sé stesso. 

Procederai ancora attraverso la pubblicazione di singoli oppure c’è un lp all’orizzonte? 

Al momento ho in progetto di fare uscire altri singoli, ma non escludo l’idea di un album. Alcuni brani che ho in lavorazione per esempio si prestano di più ad essere inseriti in una visione d’insieme che solo l’ album può offrire nella sua interezza.

a cura di
Staff

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