Luca Salmaso: “parlare può far sentire le persone meno sole”

A distanza di alcuni anni dall’ultima pubblicazione, il cantautore Luca Salmaso torna con il singolo “Ossa”, nel quale dare voce a chi soffre di problematiche mentali.

Un argomento serie, che riguarda la fragilità umana ed il bisogno di essere ascoltati. Nella nostra intervista esclusiva potete leggere quello che Luca ci ha raccontato in merito. 

Ciao Luca, benvenuto su Distorsioni Sonore! “Ossa” descrive la problematica delle patologie mentali. In che modo e perché ti sei concentrato su questo argomento?

Ciao grazie mille molto piacere di essere qui con voi. Anni fa ho avuto in prima persona problemi personali classici attacchi di panico e periodo di depressione che si è ripresentato tempo dopo, ne sono uscito o perlomeno ho fatto un percorso molto lungo per attraversare e superare questi momenti, ho avuto amici che hanno sofferto di vari problemi dell’anima e le vicissitudini della vita mi ci hanno sempre fatto un po’ “navigare” all’interno, da questo diciamo che è nato più un interesse che un allontanamento all’argomento ed ho sempre cercato di capire in maniera più approfondita le varie motivazioni che portano a questo squilibrio mentale.

Parlarne e far sentire alle persone che non stanno passando un bel momento o che hanno questi tipo di problemi può farli sentire meno soli e di conseguenza farli stare meglio.

La malattia mentale ai nostri tempi. Se ne parla molto. Perché secondo te?

In Italia più di 1 persona su 5 soffre di almeno un disturbo mentale, i più comuni sono ansia e depressione e solo 1 persona su 3 affetta da tali disturbi riceve un trattamento medico o psicologico adeguato, è un gran numero e sempre in crescita. 

Mi sembra un buon motivo per parlarne…

Nella scrittura di “Ossa” e in generale di ogni tuo brano, ti senti sempre totalmente libero o pensi che qualche cosa non debba essere detto, magari per rendere più fruibile il messaggio?

Penso che debba essere detto tutto ma nello stesso tempo raggirato per renderlo appunto più fruibile, rileggo molto i miei testi, li cambio e ascolto decine di volte la canzone, capita anche a me che l’ho scritta di capirla in modo diverso da come l’avevo pensata, è il bello delle canzoni, ognuno può farle sue.

La complessità sonora invece è qualche cosa che ti appartiene da sempre, facendo crossover su generi diversi tra loro. C’è un modo in cui definisci il tuo sound e non sei interessato ad etichettarlo?

Ascolto un sacco di musica dalla mattina alla sera, dal cantautorato al rock, dal country al Metal, elettronica ecc.. ecc.. sono cresciuto con Pink Floyd , Bob Dylan , Vasco e Green Day in adolescenza e suono da quando sono piccolino, ho studiato Jazz alla Civica di Desio e canto al Cemm di Milano e con Max Zanotti alla Rock Tv School, insomma come vedi ho fatto un po’ di “mischioni” con la musica e tutto questo potpourri è quello che sono oggi ed è anche per questo motivo che non sono interessato alle etichette, si tende già ad etichettare tutto ed almeno la musica che dovrebbe essere una cosa così libera è bello che sia così “ovviamente per me” , poi definire il genere ed avere un identità sono due cose diverse, questa è la mia identità e con il prossimo disco sarà ben consolidata.

Hai trovato ostacoli nel tuo percorso artistico, cose che ti hanno fatto pensare di smettere, e al contrario cose che ti hanno incoraggiato a proseguire sempre e comunque?

Gli ostacoli fanno parte della vita ma per come vivo io la musica non vedo ostacoli, se avessi dovuto basarmi sulla scena musicale in questo momento storico avrei già smesso tempo fa ma l’unico ostacolo che ho incontrato sono sempre stato solo io. 

L’incoraggiamento l’ho sempre avuto da parte dei miei genitori, mio padre mi diceva sempre di viverla più serenamente perché ogni volta che uscivo con qualcosa di nuovo andavo in sbattimento ed invece dovevo viverla più serenamente facendo quello che mi piace e sicuramente da chi mi segue, ho persone che mi seguono da tantissimo tempo e ricevere messaggi d’interesse è sempre un forte incoraggiamento.

Per salutarti ti chiedo di dissipare un po’ la curiosità sul tuo nuovo disco…

Il disco è pronto, avrà sonorità prevalentemente acustiche e dark con un occhio di riguardo al rock ed all’elettronica, si spazia da ballad a brani monocordiali, da canzoni in tempi dispari a brani sincopati ma il cantautorato è sempre in prima linea su tutti i brani. Mi sono divertito parecchio nel registrarlo e nel mixarlo cosa che in genere faccio fare ad altri ma per questo progetto ho preferito fare tutto dal suonarlo fino al mix finale.

a cura di
Redazione

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