La rivincita personale dei Subsonica: il nuovo album “Realtà Aumentata”

A distanza di sei anni dall’ultimo album in studio, i Subsonica tornano a convincere con il nuovo album “Realtà Aumentata”

Che i Subsonica abbiano rivoluzionato la musica italiana è un dato di fatto, sperimentando contaminazioni di rock ed elettronica inedite per il panorama musicale della penisola di allora. Ma è anche evidente che negli ultimi anni quell’energia esplosiva ed innovativa si era persa per strada. 

“Realtà Aumentata”, decimo album in studio di Max Casacci, Boosta, Samuel, Ninja e Pierfunk, arriva a sei anni da “8”, un disco che risultò piuttosto sconnesso e che già aveva anticipato una mancanza di coesione nella band, al limite dello scioglimento. Nel frattempo infatti sono usciti solo “Mentale Strumentale”, nato da registrazioni del 2004, e “Microchip Temporale”, una versione restaurata con altri artisti realizzata per l’anniversario di “Microchip Emozionale” del 1999, in contemporanea ai vari progetti solisti dei membri della band.

Durante la conferenza stampa che ha anticipato l’uscita del disco i Subsonica hanno parlato di come si siano ritrovati dopo aver pensato di intraprendere definitivamente percorsi musicali indipendenti, rendendosi conto che l’universo Subsonica, la loro assenza, sarebbe stato un problema e che non potevano farne a meno.

Subsonica Realtà Aumentata cover album
Fonte: Pagina Facebook Subsonica
Perdersi per ritrovarsi

Per ritrovarsi, i Subsonica hanno ripescato nel loro stesso passato, facendo incontrare e scontrare nuovamente analogico e digitale, elettronica e rock, realtà e immaginazione, spazio e tempo. 

“Cani Umani” apre il disco con una fredda doccia di realtà e già dalle prime note è chiaro che questa cosa qui, i Subsonica, la sanno fare ancora bene. I temi dell’album però sono più organici, oltre alle suggestioni ed immagini oniriche del passato vengono a galla speranze, contraddizioni del nostro tempo, tragedie, raccontate con delicatezza ed eleganza.

Non manca la componente più rock e graffiante in “Pugno di Sabbia”, primo singolo estratto, così come il lato più pop di “Mattino di Luce” e “Nessuna Colpa”, con ritornelli che si aprono, incisivi e coinvolgenti. Marchio di fabbrica dei Subsonica, troveranno sicuramente la massima espressione nella dimensione live. 

Dopo la confortante “Missili e Droni”, arriva un omaggio alle loro origini sabaude nella collaborazione con i conterranei Willie Peyote ed Ensi, nel brano forse più sconnesso dall’album, “Scoppia la Bolla”.

Le contaminazioni tipiche dell’universo Subsonica tornano a intersecarsi con altri mondi, rendendo davvero difficile incasellarli in un unico genere. C’è l’afrobeat in “Africa su Marte” che strizza l’occhio ai Savana Funk, in modo intelligente e attuale. Ci sono scelte elettroniche più attente al panorama internazionale che potremmo sentire da Cosmo, in brani delicati come “Universo”, che vede l’amico Davide Rossi agli archi. Difficile capire se sono i nuovi artisti ad aver preso ispirazione dai Subsonica o i Subsonica da loro.

Si conclude il viaggio con “Adagio”, parte della colonna sonora dell’omonimo film di Stefano Sollima, una traccia dark e solenne, corpo estraneo ma interessante e perfetta chiusura cinematografica dell’album.

“Cresce in un adagio la fine dell’ultima danza

Noi non siamo più qui

Cala insieme al buio sull’ultimo atto che non sarà nostro mai”

Il presente dei Subsonica

“Realtà Aumentata” è la rivincita personale e collettiva dei Subsonica, che dopo alcuni passi falsi sono riusciti a realizzare un album credibile, fedele alla loro identità, ma con lo sguardo (e soprattutto le orecchie) aperti sul presente.

“Qui c’è un passato che non passa mai, ed un futuro che non troverai”, ma nel presente,  i Subsonica sono finalmente tornati a convincere e coinvolgere. D’altronde è solo toccando il fondo che ci si può dare la spinta per risalire. E quale modo migliore se non farlo insieme?

Fonte foto di copertina: Pagina Facebook Subsonica, ph Ivan Cazzola

a cura di
Chiara Serri

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