Sono tornati i ragazzi del massacro

L’intervista

Oggi abbiamo il piacere di ospitare sulle nostre pagine I RAGAZZI DEL MASSACRO, band meneghina che ha fatto del post punk e della new wave il proprio credo. Su queste sonorità si muove la carriera tutta della formazione e il nuovo disco “JUVENILE STREET“, pubblicato lo scorso 7 aprile. Ecco la nostra intervista.


Avete recentemente pubblicato il disco JUVENILE STREET. Di cosa si tratta?

In questo nuovo album abbiamo voluto inserire nelle 10 tracce tutte le influenze che ci hanno contagiato dalla giovane età, un modo per salutare un’epoca che è ormai passata e farle il giusto omaggio. Con questo lavoro abbiamo voluto esplorare anche nuovi territori e generi che abbiamo sempre ascoltato e affascinato come il blues e il country, rivisti nella nostra  chiave musicale, avvalendoci di collaboratori esterni. Abbiamo usato i fiati e anche molto di più le tastiere. credo siamo riusciti ad orchestrare molto meglio i brani.


Siete molto prolifici. In pochi anni avete già dato alla luce due dischi e un EP. Dove trovate gli stimoli per produrre così tanto?

La pandemia e l’isolamento ci hanno aiutati, non avendo molte distrazioni. ci siamo concentrati così sulla letteratura e il cinema che sempre ci ispirano. Siamo stati anche profetici sugli ultimi eventi,  con l’EP antimilitarista “… and Johnny left his gun”. diciamo che la letteratura è sempre profetica e pescando dai libri che ci piacciono riusciamo sempre a trovare argomenti e tematiche attuali e a volte in anticipo sui tempi.

Siete una band che resiste alle mode del presente e allo stile egocentrico di questi anni. È difficile rimanere se stessi nel 2022?

No, non è difficile,  se non devi mangiare con la musica. Ma cambiare non avrebbe senso, dato che l’unico motivo per cui suoniamo è il fatto di sfogare la nostra libera espressione, quindi perderebbe senso. Ma non penso che forzatamente chi ha successo non debba essere se stesso, probabilmente è solo più giovane e più in linea con i gusti attuali. Ognuno ha uno scopo e tutto quello che una persona o un gruppo fa per  raggiungerlo se gli dà soddisfazione non deve essere contestato. Può piacere e non piacere.


Che rapporto avete con il palco? Come sono IRDM dal vivo?

Anche se passano gli anni le ore prima del live dico sempre: “perchè ci sono ricascato chi me lo ha fatto fare”Poi passa tutto. lo sbattimento però è tanto, monta, smonta, guida. Ma resta  la parte che preferiamo, ed è il motivo per cui suoniamo.Credo sia anche la nostra migliore caratteristica. Ma purtroppo sempre più difficile da portare avanti. Ultimamente la gente ha perso l’abitudine alla musica dal vivo e l’interesse. soprattutto la musica viene considerata sempre gratuita. Ma questo è solo il punto di arrivo della mancanza di attitudine all’aggregazione. In ogni caso nei nostri live riproponiamo i brani sempre in chiave diversa anche in base al pubblico e all’atmosfera del posto. Posso solo dire che abbiamo molta energia. Invito per questo a partecipare. La mia paura è che con il passare del tempo resteranno solo gli eventi enormi con le band famose….


Collaborereste mai con altri artisti, del presente o del passato? Quali?

Sì certo ma preferibilmente solo musicisti che possono portare colore in più negli arrangiamenti , non credo compositori o cantautori che potrebbero avere troppa influenza sul prodotto finale.  Io personalmente avrei voluto solo suonare un brano con Buddy Rich alla batteria, solo per guardarlo dal vivo, ma questo è solo un sogno che avevo da bambino, lui non era umano.

a cura di
Redazione

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