La band metal-core australiana torna con un album che non delude le aspettative, portando nuove musicalità senza snaturarsi

I The Amity Affliction continuano il loro schema di pubblicazione costante, dal 2008 un album ogni pochi anni, con un nuovo disco straordinario intitolato “Not Without My Ghosts”. La band metalcore non molla un cazzo. I The Amity Affliction con la nuova opera, sfrecciano a una velocità vertiginosa, abbracciando un messaggio culturale contemporaneo che tocca temi importanti come il suicidio, la violenza armata, la malattia mentale e una serie di argomenti che toccano i nervi.

Stilisticamente rispecchia pienamente il carattere storico della band. La musicalità, la voce versatile, il ritmo incessante e un suono che colma le lacune tra le scene emo, metal e rock, sono tutte lì. Ma i mezzi della band e l’abilità nel punzecchiare la sensibilità della cultura americana sono una gradita aggiunta.

AMITY AFFLICTION
La copertina dell’album
Dentro l album

Il pezzo di apertura “Show Me Your God” è uscito in realtà da settembre. Dopo un leggero inizio di pianoforte, la traccia passa all overdrive, fornendo un esame emotivo della cultura americana delle armi. “It’s Hell Down Here” è super aggressivo e potenzialmente un riflesso della battaglia del cantante Joe Birch contro il disturbo bipolare.

“Fade Away” mescola i ritmi con un ritornello rock da stadio. Il riff di chitarra di sottofondo nella seconda metà del brano è uno dei momenti salienti dell album. “Death And The Setting Sun” presenta la collaborazione con il cantante hardcore canadese Andrew Neufeld, la sua aggiunta crea una divertente miscela di scene britanniche e canadesi.

Continuando sulla scia delle collaborazioni, “I See Dead people” invece vede un featuring col defunto artista hip-hop neozelandese Louie Knuxx. La potente canzone spicca all’interno dell’album, fornendo una giustapposizione tra il suo stile aggressivo e i sentimenti cupi che gli ascoltatori provano per la tragica scomparsa del Knuxx. “When It Rains It Pours” presenta invece la voce densa dell ex membro dei Before Their Eyes, Landon Tewers. Il ritornello del brano è eccellente, tende a un rock più commerciale.

La tracklist dell’album
Tirando le somme

“The Big Sleep” fornisce un grido emotivo che suona come una conversazione intima, che si costruisce costantemente attorno a se stessa, fino ad arrivare a un enorme crescendo nel ritornello finale. “Close To Me” è una delle canzoni più pop dell album, con il toccante ritornello “I am so lost and lonely/ Always destroying what I love.” Il simbolismo teocratico è sempre presente in “God love” con un’atmosfera che è a volte oscura, e a volte celestiale. La title track dell album “Not Without My Ghost” è un modo attenuato e toccante per chiudere l album, in collaborazione con l’artista alternativa Phem (attualmente in tour con Avril Lavigne).

Dalla scrittura alla musicalità, Not Without My Ghosts è un eccellente album che si adatta al leggendario canone dei The Amity Affliction. La band si conferma come voce necessaria nella scena.

a cura di
Mattia Mancini

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1 thought on “Amity Affliction – Not Without My Ghosts

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