Il ritorno croccante dei GORILLAZ con “CRACKER ISLAND”

I Gorillaz tornano a sorprendere i fan con un album croccantissimo da ascoltare e assaporare, dal sound totalmente back to 80s! Con “Cracker Island”, ogni brano è un piacevole crunch nelle nostre orecchie.

Dopo un’attesa di 3 anni dall’ultimo album “Song Machine, Season One: Strange Timez”, i Gorillaz si ripalesano fra noi umani e umane, facendoci sfoggiare tutine colorate, capelli cotonati e gelati algida frizzantini tipicamente anni 80! Con la presenza di sintetizzatori qua e là, e bit da balli in pista con palle luccicose e pattini a rotelle, brano dopo brano il teletrasporto ci fa rivivere appieno il momento.

Sgranocchiamo brano dopo brano

Ad un primo ascolto l’effetto sorpresa di “Cracker Island” è da subito raggiunto dai Gorillaz. D’altronde, come potevano non stupirci? Uno dei progetti musicali più unici che rari formato nella realtà dall’imprevedibile Damon Albarn – leader dei Blur – e il suo storico sodale Jamie Hewlett, che hanno creato una delle band virtuali più famose al mondo made in London.

Il brano che forse ci fa aprire di più l’appetito su questo menù di 10 pezzi è proprio l’omonima traccia dell’album “Cracker Island”, fatta di ritmi e sonorità decise e danzerecce.

Videoclip – Cracker Island – Gorillaz

L’album è fresco, con tante nuove collaborazioni che arricchiscono di diverse proposte il menù offertoci. Dal brano “Oil” incorniciato dalla profonda voce di Steve Nicks (una delle cantautrici dei Fleetwood Mac ndr), che fa trasparire un forte senso di nostalgia vintage (se non esiste questa sensazione, ci prendiamo la licenza poetica di inventarla noi ndr). Segue poi la calda voce di Adeleye Omotayo (ex vocalist di Amy Winehouse ndr), che grazie alla sua potenza prende gli ascoltatori e li teletrasporta sulla pista de“Il tempo delle Mele” con Walkie Talkie alle orecchie, dove i problemi del mondo fuori non esistono più.

Interessanti anche le collaborazioni dei Gorillaz con Tame Impala e Bootie Brown, che impreziosiscono il brano “New Gold” con suoni più pop da dj set in un chiringuito di qualsiasi spiaggia affollata del mondo. Come interessante, e forse ormai attesa in qualsiasi nuovo album del 2023, la traccia più latina e reggeatonera “Tormenta” con il feat di Bad Bunny, artista from Porto Rico di fama mondiale, che mantiene il sapore di estate e freschezza che è parte preponderante di questo album.

Copertina di “Cracker Island”
Telestrasporto a Cracker Island?

Sinora abbiamo associato i brani di “Cracker Island” ad aggettivi allegri, e con un senso di novità, spensieratezza e armonia nonostante i suoni presentati in realtà siano lenti, con un eco scarico, come uscissero da vecchie casse audio. In effetti, brano dopo brano, l’album dei Gorillaz presenta una realtà storica di persone che vivono apparentemente inermi di fronte agli eventi mondiali: il tentativo di rialzo post pandemia, la guerra in Ucraina, i problemi climatici che incombono e l’incertezza delle nuove generazioni che cresce, andando alla ricerca di maggior equilibrio e dei valori personali di ognuno.

Ma a rialzarci l’umore ci pensa uno degli ultimi brani “Skynny Ape”, che ci lascia come sotto effetto di un buon cocktail o dell’estasi da riproduzione di un brano da “tutti in pista”. Seppur presenti un inizio molto canzonato con una chitarra acustica, echi corali e sintetizzatori che fluttuano nell’etere in modo lento, verso il finale si incendia come se avessimo appena assistito ad un frontale fra gli Ska-P e la musica elettronica (Forse devo smetterla di fare indigestione a pranzo ndr).

Ascoltatori, e ascoltatrici… se volete sentire la freschezza entrare dalle vostre orecchie , ecco a voi l’album “Cracker Island” dei Gorillaz, e a voi l’ultima parola per il giudizio finale!

(Per noi, è sì!)

a cura di
Francesca Bandieri

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