Nothing But Thieves – Fabrique, Milano – 26 febbraio 2024

Si è svolta la prima delle due date milanesi dei Nothing But Thieves. La band prevista anche in estate agli i-Days ha dato un “piccolo” assaggio del loro mondo musicale.

A dar via le danze è stata incaricata la band britannica Bad Nerves, un gruppo “Powerpop rock n roll band” come si definiscono loro stessi. Sappiamo che gli artisti in apertura spesso sono scelti per accordi ai “piani alti” o conoscenza diretta, a nostro avviso però sono risultati adatti solo a movimentare l’inizio serata, ma poco in sintonia a livello musicale con i Nothing But Thieves.

Ci hanno fatto riprovare leggere vibrazioni del punk degli anni 2000, ma quante band “wannabe” ci sono di questo genere? Purtroppo non abbiamo visto un tratto peculiare e contraddistinguente. Momento highlight: la band che rimane immobile simulando il museo Madame Tussauds con il solo batterista a tenere il tempo con un piatto e il pubblico che ha battuto le mani a tempo fino all’attacco del brano successivo.

Ma sti Nothing But Thieves?

Se da un lato in Italia ci stiamo dando al decadentismo per quanto riguarda i gusti musicali, dall’altro lato arrivano soddisfazioni come quelle di questa serata. Soddisfazione perché avere due date esaurite di un club di medie-grandi dimensioni come il Fabrique di una band che si fonda su basi rock e presenta strumenti, 0 autotune e poca fuffa, non è scontato.

Se non li conoscete dovete assolutamente recuperarli perché ogni tanto la meritocrazia appare e in questo caso, siamo lieti di ribadirlo. Perché andarli a vedere? Fondamentalmente per due ragioni: la voce del cantante Conor Mason e l’intensità del concerto.

Per quanto riguarda la prima motivazione, ascolterete, a parer nostro, una delle voci più incredibili che si presta a questo genere della “nuova scuola”; se ascoltate qualcosa in studio e vi entusiasma, aspettate di ascoltarlo dal vivo. Ciò che ci affascina è il fatto di come sia insolito trovare voci così importanti in questo genere. Questa voce assieme alle sonorità rock sì, seppur infuso con influenze un po’ elettroniche, dà vita all’unicità dei Nothing But Thieves.

La seconda motivazione è l’intensità del concerto, se in molti altri capita di avere un po’ di down dell’attenzione, questo spettacolo saprà tenervi incollati dall’inizio alla fine dai momenti più scatenanti della band a quelli più “intimi”.

Una piccola ultima considerazione

Il genere teoricamente prevederebbe e consiglierebbe una grande movimentazione sul palco soprattutto da parte del cantante e nonostante non abbia nemmeno un carisma da frontman, il suo talento riesce a compensare queste “mancanze” che non affliggono affatto la resa dell’evento.

Se dovessimo trovare dei difetti, ne possiamo identificare due: poveri fotografi che hanno dovuto aver a che fare con delle luci non sempre ottimali e l’altro che questo concerto abbia una fine, ricordandoci l’amara realtà che tutte le cose, soprattutto quelle più belle, hanno una fine.

La scaletta del concerto
  1. Welcome to the DCC
  2. Is Everybody Going Crazy?
  3. Tomorrow Is Closed
  4. Broken Machine
  5. Real Love Song
  6. City Haunts
  7. Drawing Pins
  8. Sorry
  9. Do You Love Me Yet?
  10. Ce n’est Rien / Gods / Number 13
  11. Unperson
  12. Phobia
  13. Lover, Please Stay
  14. Trip Switch
  15. Futureproof
  16. Impossible
  17. Pop the Balloon
  18. Oh No :: He Said What?
  19. Amsterdam
  20. Overcome

a cura di
Luca Montanari

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