Tutti a bordo di “The Car” con gli Arctic Monkeys

the car arctic monkeys

Lo scorso 21 ottobre esce “The Car”, settimo e nuovo album di una delle band made in UK più controverse.

Se l’aggettivo alternative messo di fronte all’alternative indie rock fosse come per magia di utilizzo esclusivo degli Arctic Monkeys, potremmo dirci che mai descrizione di un gruppo sia più azzeccata!

Gli Arctic Monkeys sono così, una band di Sheffield che nel tempo ha visto un passaggio fra differenti emozioni e generi, passando quindi dal post-punk al puro indie rock sino al rock alternativo e che oggi arriva persino a toccare punte jazz e funk alternative.

Un percorso che l’ascoltatore vive proprio come a guardare fuori dai finestrini di un’automobile in movimento con “The Car”. Come non ricordare poi la sensualità più spinta ed erotica dei brani dei primi album, fra cui i più conosciuti come “Do I Wanna know?” o “R U Mine” dall’album AM?

Arctic Monkeys – credits official Facebook page
Cosa troviamo invece in questo nuovo album?

Per iniziare, all’ascolto dei primi brani di “The Car” sembra di entrare in una sfera più intima della band, come se avessimo di fronte a noi una tenda che Alex Turner (frontman) ci sposta per mostrarci la band a nudo. La malinconia, rimpianto e voglia di indugiare nel ricordo del passato sono i tre principali temi che ci accompagnano brano dopo brano. Come per dirci:

siamo anche questi, lo sapevate? Sedetevi e ascoltate cosa abbiamo da dirvi e dimostrarvi!

Per chi è familiare con le prime uscite della band come “Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not” o con “AM”-il successo musicale commerciale più grande- l’ascolto di questo nuovo album risulta sicuramente essere una sorpresa (negativa o positiva lo lascio a voi lettori ndr). C’è un forte distacco dagli album precedenti, aspetto che però non fa perdere la creatività e anima al gruppo.

D’altronde se ci riflettiamo, in tutte le crescite personali e per le band con l’avanzare degli anni e con la maturità musicale, è normale prima o poi affacciarsi ad un cambiamento. Ma saperlo fare mantenendo un’identità forte e originale, come sono sempre stati gli Arctic Monkeys, non è così facile. Soprattutto oggigiorno.

Analizziamo la carrozzeria musicale di “The Car”

Partendo dal primo brano “There’s Better Be A Mirrorball” la porta che ci aprono è su un mondo decisamente retrò, di stile vintage anni 60’ 70’. Lo stesso videoclip non si può dire non renda perfettamente l’idea di un salto in quegli anni, con un concerto in qualche auditorium di fronte a persone sedute impegnate a vagare con i pensieri ed emozioni. Ma non solo!

Non sembra anche a voi che questo primo brano possa diventare una perfetta colonna sonora del prossimo film thriller? O una delle canzoni preferite dei Calibro 35?

VideoClip “There’d Better Be A Mirroball”

La stessa filosofia dell’album si presenta nell’ascolto del brano omonimo “The Car”, grazie alla presenza di archi che riportano a ricordi di musica da camera, anche se sarà un assolo di chitarra verso la fine del brano a riportare l’ascoltatore alla realtà degli Arctic Monkeys . La sensazione all’ascolto è come di sognare ad occhi aperti per ritrovarsi in un film di Woody Allen ambientato negli anni 20’ come “Midnight in Paris” con fonografi sulla scena, che riproducono grossi vinili.

La poesia e l’erotismo che citavamo sopra presente nei brani di questa band di Sheffield si fa più realtà nel quarto brano“Jet Skis On The Moat”. Pare di immergersi in un ballo lento sensuale di coppie innamorate che si sussurrano pensieri nelle menti, che con suoni di distorsori di chitarre all’orecchio portano il fluttuare dei pensieri altrove.

“Is there something on your mind?”

Jet Skis On The Moat
Ricordi dal passato…

Infine, un ultimo tratto peculiare è qualche sonorità bowieniana presente principalmente in due brani: “Mr Schwarts” & “Big Ideas” – un tuffo nella tomba del Duca Bianco che ci fa rivivere il senso di originalità ed eleganza tramite i brani delle Scimmie Artiche.

In tutta questa intimità palesata, vi è un sollazzo curioso nel testo che emerge in “Sculpture of Anything” canzone forse fra le più intime dell’album, quasi come fosse un racconto a tu per tu (o un tuffo nel diario segreto di Alex Turner ndr) che pare rivelare tramite una sua canzone un malessere passato di qualche relazione vaporizzatasi via

“How am I supposed to manage my infallible beliefs?
While I’m sockin’ it to ya
Performing in Spanish on Italian TV
Sometime in the future
Whilst wonderin’ if your mother still ever thinks of me
Hallelujah” 

Arctic Monkeys – official Facebook page

Questa Ri-evoluzione identitaria degli Arctic Monkeys è sicuramente evidente negli anni e si può riassumere di certo con questa nuova uscita di “The Car”. Ma tutta questa intimità e ricerca perfezionista ed elegante dei suoni, sarà stata accolta di buon gusto da tutti i fan della band? Solo gli ascolti e feedback finali ce lo diranno.

Intanto per godersi gli Arctic Monkeys dal vivo, potete acquistare i tickets per il loro tour mondiale, che vede in Europa le date 2023 a:

Date del solo tour Europeo degli Arctic Monkeys

a cura di
Francesca Bandieri

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