Claudio Clementi ci presenta il suo singolo “Non è oggi”

Fuori dal 2 maggio “Non E’ Oggi”, il nuovo singolo di Claudio Clementi. Un brano che sa mescolare elementi elettronici a chitarre ribelli.

Claudio Clementi mette in musica in disagio di non sentirsi mai nel momento giusto, di sentirsi come se si vivesse in un’epoca sbagliata. Il bisogno di adattarsi senza perdere se stessi, la necessità di trovare il proprio spazio.

Noi lo abbiamo intervistato!

Ciao Claudio, benvenuto su Distorsioni Sonore. Il tuo viaggio da solista è incominciato nel 2020 con il singolo “Apnea”, che sembra perfetto per il periodo. Vuoi raccontarci qualcosa di più sul tuo inizio di carriera?

Ciao e grazie a voi! Beh, “Apnea” nel 2020 è stato un vero e proprio salto nel buio. Scrivevo già da un po’, ma non avevo mai trovato il coraggio di pubblicare nulla. Fino a quando poi ho messo da parte tutti i dubbi e le ansie e mi sono deciso a far uscire finalmente qualcosa di mio e che sentivo mi rispecchiasse molto in quel momento.

Il tuo suono è passato da un indie rock a un synth rock, cosa ti ha spinto verso questa nuova direzione? Quali sono gli ascolti che più ti hanno influenzato?

È stato un passo dettato semplicemente dalla curiosità e dal divertimento. Mi piace molto “smanettare” con i synth, creare insiemi diversi di suoni da poter intrecciare a quelle che erano le sonorità che ho sempre avuto. In un determinato periodo ascolti come Tame Impala o i nostri Colapesce e Di Martino, hanno influenzato molto.

Nel 2023 inizi la collaborazione con  Saint Louis Music Production, come è nata e come ti trovi?

La collaborazione con il Saint Louis per Urban49 è nata quasi per caso. C’è stato l’incontro con Fabio Balestrieri, mio docente in songwriting, a cui ho fatto ascoltare alcune demo che ha trovato interessanti e da lì mi ha proposto di lavorare insieme. Poi è nato tutto il team di produzione, quindi da Fabio stesso, a Pierdomenico Niglio e Alessandro Di Maso, con cui ho lavorato a stretto contatto per la creazione dei brani. Fino ad arrivare ai ragazzi del management, Alessandro Peana in particolare, sempre in continuo scambio con me, e a Giampaolo Rosselli.

Quali sono, a tuo parere, le figure più importanti per un artista emergente in questo momento?

Credo che la cosa più importante sia avere al proprio fianco un gruppo di lavoro che sappia darti i giusti input, i giusti consigli e, da non sottovalutare, la giusta serenità per sviluppare e far crescere il progetto. E poi soprattutto che sposi le tue idee e che ti aiuti a creare un qualcosa di originale e identificativo e non volto soltanto a fare numeri.

Arriviamo al tuo nuovo brano “Non è oggi”. Una riflessione su come ci senta sempre fuori posto. Quindi ti chiedo: quale senti che potrebbe essere l’epoca o il paese giusto per te?

Se dovessi parlarti di un’epoca che avrei voluto attraversare, avendo avuto dai 20 ai 30 anni sicuramente i ’90 e i primi ’00. Per il fermento musicale che c’è stato in quegli anni con band che ascolto tutt’ora e che mi hanno formato. E sempre per quegli anni sceglierei fra l’Inghilterra e gli Stati Uniti.

Prossimi progetti?

Stiamo già lavorando ad un nuovo singolo, che a differenza dei precedenti avrà un sound molto più elettronico ed elaborato e che soprattutto uscirà accompagnato da un videoclip. Inoltre, tra gli obiettivi, c’è quello di fare un EP.

a cura di
Redazione

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