Devis Carten si racconta con il singolo “Luridi”
Devis Carten è un talentuoso artista che ha distribuito il suo nuovo singolo “Luridi”. Il musicista racconta un po’ di sé e del suo lavoro in questa nostra intervista
Ascoltando il suo nuovo singolo “Luridi” è innegabile che ci sia tanto talento in Devis Carten. Il giovane artista, che con questo nuovo lavoro pubblica per la neonata Edac Music Group, ha una penna che lascia il segno e lo sguardo di chi ha dentro un mondo di emozioni che non aspetta altro che essere scoperto. Noi di Distorsioni Sonore lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio.
Devis Carten, benvenuto su Distorsioni Sonore. Sappiamo che è la tua prima intervista e siamo felici di inaugurare il tuo percorso artistico. Quindi per iniziare: chi sei e quando hai capito di voler fare il musicista?
Mi chiamo Devis, in arte Devis Carten, ho 24 anni e vivo in provincia di Sondrio. Ho deciso di mantenere il mio vero nome anche in ambito artistico in quanto vorrei che la mia musica rispecchiasse con trasparenza ciò che sono nella vita di tutti i giorni. Ho capito di voler fare il musicista poco alla volta nel corso degli anni credo. Vorrei, con le canzoni, riuscire a trasmettere qualcosa a chi mi ascolta; vorrei riuscire ad emozionare, proprio come la musica fa e ha sempre fatto con me. Ho iniziato a scrivere i primi testi in quest’ottica diciamo, per poter aiutare qualcuno anche solo con le parole.
Luridi è il tuo nuovo singolo. Il pezzo è super fresco, di stampo urban ma con una forte attitudine rock. Come è nato?
Potrei dire che “Luridi” è nata casualmente. Una sera, mettendomi al pc, è nata la strumentale del brano. Tuttavia la parte melodica non mi faceva impazzire. Il giorno seguente Matteo (Theodore), che ormai mi accompagna in questa avventura della musica da anni, decise di risuonarlo da zero. Ed è così che nacque la base sulla quale qualche ora dopo sarebbe stato inciso il brano. “Luridi” si colloca esattamente tra passato e presente, tra ieri e oggi. Questa contrapposizione tra rock anni 70 e drum urban moderne mi fa letteralmente impazzire.
Le liriche impattanti del brano descrivono la dicotomia tra ciò che mostriamo agli altri e ciò che realmente siamo, dei “cafoni ma di bell’aspetto”. Ci spieghi come hai sviluppato il testo e quali tematiche hai voluto trattare?
“Cafoni ma di bell’aspetto”, “Luridi dentro ma perfetti di fuori”. Entrambe le frasi stanno ad indicare che il mondo di oggi esige, o meglio, ci mette nella condizione che ognuno di noi debba presentarsi in un certo modo, quasi perfetto ed impeccabile, quasi da dover nascondere ciò che realmente siamo. “Luridi” è una sorta di ribellione a questa condizione. Ogni persona ha le proprie insicurezze e i propri “mostri” dentro e anche quelli sono parte di noi ed è giusto poterli esprimere liberamente, senza dover essere giudicati o visti come esseri anormali o inappropriati. Questa situazione è sicuramente peggiorata negli ultimi anni con i social ecc.
Dal vivo ti esibisci accompagnato da una vera band, come se la parte live vivesse una vita propria più improntata allo spettacolo. Cosa significa per te performare dal vivo e in generale come ti trovi sul palco? A proposito, dove e quando potremo vederti dal vivo?
Sono sempre stato affascinato dalla musica dal vivo, più esattamente da quella energia e quel calore che si sprigionano durante il live di un artista. Secondo me è proprio sul palco che nascono le vere magie della musica ed è lì sotto dove le persone piangono per l’emozione. Come mi trovo sul palco? Bella domanda. Fino ad ora io e la mia band abbiamo fatto solo piccole esibizioni in club, mentre venerdì 24 Giugno sarà la nostra prima volta su un palco vero e proprio al B.EST Rock Festival. C’è una forte emozione e tensione nell’aria ma giuro che non vediamo l’ora di suonare. Una volta terminato il live vorrei chiudermi ancora in studio un po’ di tempo per buttar giù qualche nuova idea; tuttavia vorrei anche viaggiare, scoprire posti nuovi, staccare un po’ da tutto ma soprattutto scrivere molte cose nuove.
a cura di
Redazione
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