Giancane e Gli Ultimi – Sherwood Fest, Padova – 05 Giugno 2023

Una serata tutta romana quella di mercoledì 5 Giugno allo Sherwood Fest con i concerti di Giancane e Gli Ultimi. Le due band hanno fatto pogare il pubblico dall’inizio alla fine.

Giancane e Gli Ultimi, una data che aspettavo impazientemente ormai da mesi perché garanzia assoluta di divertimento. Ho sbagliato? Nemmeno un po’.

La serata rientra tra la moltitudine di date ad 1€ che quest’anno hanno popolato la foresta di Sherwood, una scelta che si è dimostrata vincente in quest’edizione richiamando migliaia di persone ogni sera.

Frequento lo Sherwood Festival da 23 anni e non mi delude mai.

Ma veniamo al racconto della serata

Gli Ultimi, band Oi! de Roma apre le danze o sarebbe meglio dire dà via al pogo con Red Rose, Maledetta Domenica e Nuvole nere. Sotto al palco ormai c’è qualche centinaio di persone . Si poga e si canta alzando i bicchieri al cielo.

Una breve incursione di un divertito Giancane e la sua chitarra per suonare insieme a Gli Ultimi ed in chiusura, il brano Rimane una canzone, dedicata ad Angelo “Sigaro” Conti della Banda Bassotti.

Giancane

Arriva sul palco di Sherwood, anticipato da un’inquietante versione di Esplorando il corpo umano, Giancane con tutta la band.

Ho visto Giancane live per la prima volta un anno fa e lo ricordo come uno dei concerti più divertenti della mia vita. Divertente nel senso che ad un certo punto ho pianto a forza di ridere. Ho quindi un’aspettativa molto alta per questa data padovana.

Giancane ma anche Gli Ultimi, fanno parte di quelle band che si meritano i palchi grandi ma è più bello vedere sui palchi piccoli. Palchi più bassi, con meno distanza con il pubblico. Però non importa, lo schermo gigante con la scritta coloratissima Giancane tratta dalla copertina del nuovo album Tutto Male spicca e ha il suo perché.

Si parte con Uomo, brano tratto dal nuovo album ed un paio di boxer Uomo vengono lanciate dal cantante verso il pubblico. Per quanto mi riguarda, sono già soddisfatta.

Quello del cantante romano, ex Muro del Canto, è un miscuglio di cantautorato classico, punk e sonorità anni ’90.

Sotto palco il pubblico canta ogni singola canzone, da Strappati lungo i bordi e Sei in un paese meraviglioso (sigle delle due serie di Zerocalcare) ai brani meno ironici Come stai? e Papà Francesco.

“Vi va bene la scaletta così? Vi sta piacendo? Che la stiamo provando su di voi. Oh, sto concerto l’avete pagato 1€, non è che potete avere pretese”

Oh, eccola qui la parte cazzara del concerto che tanto mi piace, quando tra pubblico e band praticamente diventa una serata tra amici.

“Adesso vi facciamo una canzone che si chiama Pare che dorme, non è grammaticalmente corretta lo sappiamo ma a Roma si dice così. Vai a vedere una salma e dici Me pare che dorme. E questa canzone la vogliamo dedicare a lui. Al nostro presidente Silvio Berlusconi che stanotte mi è apparso in sogno e mi ha chiesto di cantarla questa sera. E allora in alto i cellulari, così può vederci da lassù. E guardate che meraviglia, pare un concerto di Blanco”

Ridiamo tutti quanti, di gusto soprattutto sapendo il testo della canzone che consiglio di andare a leggere.

Altro momento altissimo è con Vecchi di merda ed il tutorial su come fare la mano a cucchiara che è un attimo sbagliare e fare il saluto fascista.

Sotto il palco è il delirio, sul palco è ancora peggio con Claudio Gatta (Batterista) che fa le bolle di sapone o usa una pistola ad acqua per bagnare chi non canta.

Con Sarni e Tuttuchatuttuttucha il concerto prende una piega disco/trap che a parole non riesco a spiegare.

Bisognerebbe vivere un concerto di Giancane al mese giusto per passarsi un paio d’ore a cantare,  ridere, saltare e divertirsi per ricaricare le batterie.

“Grazie a tutti, grazie al fonico, grazie ai compagni di band, grazie a tutti voi e grazie…grazie al cazzo”.

Gli Ultimi
Giancane

a cura e foto di
Anna Bechis

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