Vasco Rossi – Bologna, Stadio Renato dall’Ara – 6 Giugno 2023

Un grande successo per Vasco, il primo show “in casa” dopo la data Zero e il Soundcheck di Rimini apre ufficialmente la kermesse che toccherà vari stadi lungo tutto lo stivale.
Il palco

Vasco fa la differenza anche a livello palco, 70metri di larghezza e 26metri di altezza con megaschermi a V e una pedana centrale che entra nel pubblico, quasi ad abbracciarlo, contribuiscono a creare un imponente senso di comunità.

La scaletta

Nella sua globalità, oscilla fra passato e presente iniziando delicatamente il concerto allo stadio Dall’Ara di Bologna con “Dillo alla luna”, contenuta nell’album “Liberi liberi” del 1989, per poi iniziare una corsa senza respiro tra i vari grandi successi del Kom.

Con Dillo alla Luna troviamo la sua esortazione a guardare in faccia la realtà che poi ritroviamo in «T’immagini» che senza peli sulla lingua incendia lo stadio con «Favole, favole, favole», ribadendo che tutti i politici da destra a sinistra senza nessuna esclusione raccontano favole «pensando solo al consenso, al voto, non alla gente, a quello che serve veramente» e per tutti intende, e dice, Meloni, Salvini e Berlusconi, ma anche i comunisti e i 5 Stelle, non si salva nessuno.  Il Vasco pensiero resta quello di sempre, con un pizzico di pessimismo in più: «Io sono un radicale, ma mi manca Pannella». 

Ma il fronte del palco non può attendere, lo stadio della «sua» Bologna lo attende dal 2015, e dopo la ballata iniziale esplode il rock.

Ci sono pezzi che il signor Rossi più famoso d’Italia non faceva da tempo («Non sei quella che eri», «Domani sì, adesso no») e melodie che si porta dietro da un pezzo: «Ogni volta», «Vivere», «Canzone», «Una canzone d’amore buttata via».

La pioggia del tardo pomeriggio

Bagna le polveri del pubblico, che salta e canta e suda e sogna con «Stendimi» (sullo schermo le immagini dell’alluvione in Romagna), «Manifesto futurista» e «XI comandamento», ma soprattutto con il devastante 1-2 di «C’è chi dice no» (con “Che GueVasco” sul maxischermo, in un’immagine che ricorda l’iconica effige su sfondo rosso di Che Guevara) e «Gli spari sopra» per poi arrivare con l’ormai consueto corollario di tette al vento tra il pubblico femminile con Rewind.

Ritorna in scaletta dopo 14 anni T’immagini, mentre Canzone viene eseguita per intero per la prima volta dal 2013, anche se l’arrangiamento della prima parte del brano lascia più di qualche perplessità.

Alcuni arrangiamenti lasciano un po’ perplessi, ma rispetto ad altri anni in cui molti pezzi venivano letteralmente stravolti, quest’anno la gran parte delle versioni eseguite sono più vicine all’originale rispetto ad altri tour e si percepisce immediatamente l’apprezzamento da parte del suo pubblico.

L’ultimo rito possibile nell’Italia senza punti di riferimenti è quello consumato sopra e sotto il palco, tra il rocker di Zocca e il suo popolo, che non è retorica chiamare così. Un medley incandescente tiene insieme in venti minuti sette brani e mille ricordi, il gran finale si presenta sul palco kolossal come l’apoteosi rituale, la catarsi tanto attesa, anche senza sapere da che cosa, di che cosa: «Siamo solo noi», «Sally», «Vita spericolata», l’attesa tenerezza di «Albachiara» che rompe le righe, rimanda a casa, al prossimo concerto, al prossimo rito, l’esercito del Blasco.

Quest’anno il palco si rinnova ulteriormente

Frank Nemola e Beatrice Antolini, molto apprezzata nel precedente tour vengono sostituiti con Antonello D’Urso per programmazione, chitarra acustica e cori e Roberta Montanari ai cori, quest’ultima forse non molto apprezzata dal pubblico.

Confermati in blocco invece gli altri musicisti: Vince Pastano (direzione musicale, chitarre, cori), Stef Burns (chitarre), Matt Laug (batteria), Andrea Torresani (basso e cori), Alberto Rocchetti (pianoforte e tastiere), Andrea Ferrario (sax), e si aggiungono Tiziano Bianchi (tromba), Roberto Solimando (trombone) e la Guest star, come da qualche anno a questa parte, Claudio Golinelli al basso.

Visti da fuori i fan di Vasco sembrano una grande foto di famiglia. Lui schiaccia l’occhio, sorride sornione in quel mix fra rockstar e zio con la sindrome di Peter Pan e con gli occhiali da sole. Se la gode come se fosse la prima, come se fosse l’ultima volta. Forse è proprio lì, in quel rispettare e contemporaneamente fottersene del tempo, il segreto di quel “ragazzo”, come continuano a chiamarlo i suoi fan più accaniti, che da quarant’anni sembra imprendibile.

La scaletta del Vasco Live 2023:

1. Dillo alla Luna

2. Stendimi

3. Rock’n’roll show

4. Non sei quella che eri

5. Ogni volta

6. Domani sì, adesso no

7. Ti prendo e ti porto via

8. Una canzone d’amore buttata via

9. Un respiro in più

10. Manifesto futurista della nuova umanità

11. Interludio 2023 / Echo Lake

12. XI comandamento

13. C’è chi dice no

14. Gli spari sopra

15. Se ti potessi dire

16. Vivere

17. T’immagini

18. Rewind

19. Siamo soli

20. Canzone

21. L’amore l’amore

22. Romagna mia

23. Come nelle favole / Non l’hai mica capito / Cosa ti fai / Il blues della chitarra sola / Ormai è tardi / Incredibile romantica / Ridere di te

24. Sally

25. Siamo solo noi

26. Vita spericolata

27. Albachiara

Le date del tour 2023:

6 giugno – Bologna, Stadio Renato Dall’Ara (sold out)

7 giugno – Bologna, Stadio Renato Dall’Ara (sold out)

11 giugno – Bologna, Stadio Renato Dall’Ara (sold out)

12 giugno – Bologna, Stadio Renato Dall’Ara (sold out)

16 giugno – Roma, Stadio Olimpico (sold out)

17 giugno – Roma, Stadio Olimpico (sold out)

22 giugno – Palermo, Stadio Renzo Barbera (sold out)

23 giugno – Palermo, Stadio Renzo Barbera (sold out)

28 giugno – Salerno, Stadio Arechi

29 giugno – Salerno, Stadio Arechi

Gli ultimi biglietti per i concerti di Salerno sono disponibili su Ticketone.

a cura e foto di
Marcello Mazzucco

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