MASU: “Dopamina per tutti” e l’annichilimento delle masse
Esce il 19 maggio il primo EP del progetto Masu, dal titolo “Dopamina per tutti“.
Un nuovo e definitivo capitolo per la band che emerge finalmente dalle segrete dello studio casalingo di Samuel Pellegrini, artista poliedrico già noto come bassista dei Senura (alt/rock), Bifolchi (folk/rock) e Gran Turismo Veloce (progrock), poi producer e tastierista degli Interiorama (dub/latin) e Domestic Arapaima (breackcore), questi ultimi due attualmente attivi.
Ciao ragazzi, benvenuti su Distorsioni Sonore, “Dopamina per tutti” è il vostro nuovo EP pubblicato il 19 maggio: quali sono gli argomenti cardine di questo disco?
Ciao e grazie dell’invito, in questo EP parliamo di omologazione e annichilimento delle masse ne “L’epilogo dell’uomo”, della negazione ai problemi e della protezione delle nostre cattive abitudini in “Annegare”. Su “Rilassati un attimo” riflettiamo su quanto siamo disconnessi, e non riusciamo mai ad essere veramente uniti o arrabbiati all’unisono per cambiare qualcosa, mentre la title track “Dopamina per tutti” affronta il tema delle dipendenze, di tutti i tipi.
Masu è un progetto che emerge finalmente dalle segrete dello studio casalingo di Samuel Pellegrini. Qual è stato il momento di svolta che ha permesso che succedesse tutto questo?
Durante il lockdown stavo scrivendo molte cose nel mio home studio, iniziando la gestazione di quelli che poi sono diventati i miei nuovi progetti nel post COVID. Subito dopo la riapertura, il Collettivo Gramigna, quello che poi è diventato il nostro booking, decise di organizzare un festival e dopo aver sentito le nostre prime bozze ci invitò a partecipare, da quel momento iniziammo a lavorare per preparare un buon live, questa è stata la svolta che ha permesso questo cammino.
Il disco potremmo considerarla come una vostra reazione al presente espressa chiaramente in chiave rock?
Si, il disco rappresenta la nostra visione del presente in parte, la chiave rock è stata un’ovvia conseguenza, dati i nostri ascolti e la “rabbia” che trapela nelle canzoni, poi abbiamo deciso di produrlo con Giulio Ragno Favero per accentuare queste dinamiche.
Molto interessante anche la copertina che ricorda un po i colori e le geometrie dei regimi, evoca sicuramente l’omologazione e l’annichilimento delle masse. C’è una soluzione a tutto questo secondo voi?
Si, la copertina è un’associazione di colori e geometrie che ricordano i regimi, gli uomini col visore ricordano anche le teste dell’isola di
pasqua, lanciando un messaggio tra le righe se vogliamo. Non ci possiamo certo elevare a salvatori o predicatori, abbiamo semplicemente espresso in musica i nostri pensieri verso la società. Di sicuro il nostro modo di vivere continuamente collegati e impostato in modalità social network h 24 non aiuta, forse staccare potrebbe essere un primo passo per migliorarci, “Dopamina per tutti” affronta anche il concetto dell’assuefazione, che è il carburante ad esempio di ludopatia e propaganda.
L’EP vede la produzione di Giulio Ragno Favero (Il Teatro Degli Orrori). Come è avvenuta questa collaborazione?
Ascoltiamo i lavori di Giulio da sempre, ci sembrava la persona giusta per questo progetto e ci siamo messi in contatto con lui, dopo un primo confronto abbiamo scelto i brani migliori e ci siamo messi al lavoro. Per noi fan de ITDO e One Dimensionale Man è stata un’emozione collaborare con Giulio.
Il vostro è sicuramente un genere ricercato e considerato eventualmente più di nicchia per il mercato musicale. Quanto questo è per voi una caratteristica positiva per il vostro lavoro e quanto invece a volte può rappresentare un limite?
Suonare un genere ricercato di sicuro non rappresenta un limite per noi, anzi ci motiva, ci sentiamo lontanissimi da un certo tipo di mercato musicale e ne siamo felici. Crediamo nella sincerità della musica e senza regole di mercato prestabilite ci si può muovere con più libertà.
a cura di
Redazione
